La rovina del mausoleo di Augusto nella sua configurazione attuale, raggiunta solo in tempi relativamente recenti, può essere assunta come caso emblematico del continuo mutamento della forma della città di Roma, della sua millenaria stratificazione e del suo costante rinnovamento architettonico. Fra tutti i monumenti antichi della città riutilizzati nel tempo, come il mausoleo di Adriano, il Colosseo, il teatro di Marcello, il Tabularium, i mercati di Traiano e infine il Pantheon per citare solo quelli ancora emergenti dal tessuto urbano moderno e facilmente percepibili, il mausoleo di Augusto può essere giudicato come l’edificio che nel corso dei secoli ha subito il maggior numero di metamorfosi e cambiamenti d’uso e funzioni: da sepolcro della dinastia giulio-claudia nel primo periodo imperiale, a castello fortificato dei Colonna nel Medioevo; da cava di materiali nel Quattrocento, a giardino segreto popolato da una ricca collezione di marmi antichi in età rinascimentale; da luogo di spettacoli effimeri e giostre di tori dalla fine del Settecento e per parte dell’Ottocento, ad auditorium e sala di concerti di musica classica nel secolo scorso e per raggiungere, infine, – recuperato come edificio autonomo, in seguito alle demolizioni del quartiere e dei fabbricati circostanti durante il ventennio fascista – lo status di rovina archeologica. Ma il mausoleo si distingue soprattutto per essere l’unico edificio antico di Roma e, forse, anche l’ultimo, dove questo incessante processo di adattamento agli spazi e alla forma della città, sempre in continua evoluzione, non si è ancora arrestato ed è tuttora in atto. Ripercorrere le vicende storiche del monumento, come relitto architettonico sopravvissuto alla propria originaria destinazione, nelle sue diverse forme, funzioni, significati e rappresentazioni che ha assunto nei secoli fornisce numerosi e stimolanti spunti di riflessione riguardo al sempre mutevole e dialettico rapporto fra l’ambiente e l’opera architettonica che si pone alla base dell’identità figurativa e culturale del paesaggio urbano.
Il mausoleo di Augusto. Metamorfosi di un monumento / Betti, Fabio. - STAMPA. - (2011), pp. 20-41.
Il mausoleo di Augusto. Metamorfosi di un monumento
BETTI, Fabio
2011
Abstract
La rovina del mausoleo di Augusto nella sua configurazione attuale, raggiunta solo in tempi relativamente recenti, può essere assunta come caso emblematico del continuo mutamento della forma della città di Roma, della sua millenaria stratificazione e del suo costante rinnovamento architettonico. Fra tutti i monumenti antichi della città riutilizzati nel tempo, come il mausoleo di Adriano, il Colosseo, il teatro di Marcello, il Tabularium, i mercati di Traiano e infine il Pantheon per citare solo quelli ancora emergenti dal tessuto urbano moderno e facilmente percepibili, il mausoleo di Augusto può essere giudicato come l’edificio che nel corso dei secoli ha subito il maggior numero di metamorfosi e cambiamenti d’uso e funzioni: da sepolcro della dinastia giulio-claudia nel primo periodo imperiale, a castello fortificato dei Colonna nel Medioevo; da cava di materiali nel Quattrocento, a giardino segreto popolato da una ricca collezione di marmi antichi in età rinascimentale; da luogo di spettacoli effimeri e giostre di tori dalla fine del Settecento e per parte dell’Ottocento, ad auditorium e sala di concerti di musica classica nel secolo scorso e per raggiungere, infine, – recuperato come edificio autonomo, in seguito alle demolizioni del quartiere e dei fabbricati circostanti durante il ventennio fascista – lo status di rovina archeologica. Ma il mausoleo si distingue soprattutto per essere l’unico edificio antico di Roma e, forse, anche l’ultimo, dove questo incessante processo di adattamento agli spazi e alla forma della città, sempre in continua evoluzione, non si è ancora arrestato ed è tuttora in atto. Ripercorrere le vicende storiche del monumento, come relitto architettonico sopravvissuto alla propria originaria destinazione, nelle sue diverse forme, funzioni, significati e rappresentazioni che ha assunto nei secoli fornisce numerosi e stimolanti spunti di riflessione riguardo al sempre mutevole e dialettico rapporto fra l’ambiente e l’opera architettonica che si pone alla base dell’identità figurativa e culturale del paesaggio urbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.