From the '80s onwards in Italy participatory phenomena are taking on progressively more and more relevant dimensions. Grow, in particular, the social associations - which develops in greater autonomy than the traditional references, replacing the parties in organizing the participation and the state in the provision of certain services - and the voluntary sector, one of the main innovations in the social life Italian the last twenty years, especially the nature of social welfare. This trend also applies to the universe youth, whose participation, therefore, far from decreasing, seems to take on new ways of expression, more nuanced and indirect (Cavalli-De Lillo 1997), in line with a new sensitivity that you would prefer to join rather that militare.Come interpret these phenomena? As is known, the central hypothesis of the theory of Ronald Inglehart does correspond to the emergence of welfare states economically advanced Western societies gradual shift from values ​​for the economic well-being and physical security values ​​decidedly oriented towards self-improvement and quality of life, including those of pro-social and humanitarian nature. Inglehart also notes that young people tend to emphasize objectives postmaterialisti than older ones, which express a more intense need for economic security and stability can be interpreted either as a result of the life cycle or as a real expression of intergenerational change (Inglehart 1990). Raises some questions. To what extent does the current crisis of the welfare state and society based on the work affects the trends emerging from this model of interpretation? The growth of social participation of young people in Western societies is really a matter of choice postmaterialista? In an attempt to suggest some food for thought on these issues, we present here some first data on the size of the associated phenomena and solidarity in the Italian reality, then we expose briefly some well-known interpretations of the motivations underlying these forms of participation, and finally, it try to assume a relationship between the spread of the phenomena in question and the crisis of society based on work. In particular, embossed, the result of a reflection on the Italian context, with regard to two issues: a) there seem to be differences in values ​​and participation, among those who, in the work, lives flexibility, privileged category of new economy as a source of frustration and who believes a resource b) On this basis it is possible to identify differences among both young and adult population, both within the same universe youth.

Dagli anni ‘80 in poi in Italia i fenomeni partecipativi vanno assumendo progressivamente dimensioni sempre più rilevanti. Crescono, in particolare, l’associazionismo sociale – che si sviluppa in grande autonomia rispetto ai riferimenti tradizionali, sostituendosi ai partiti nell’organizzare la partecipazione e allo Stato nell’erogazione di alcuni servizi – e il volontariato, una delle principali novità nella vita sociale italiana degli ultimi venti anni, soprattutto quello di natura socio-assistenziale. Tale tendenza riguarda anche l’universo giovanile, la cui partecipazione, dunque, lungi dal decrescere, sembra assumere nuove modalità di espressione, più sfumate e indirette (Cavalli-De Lillo 1997), in linea con una nuova sensibilità secondo cui si preferisce associarsi piuttosto che militare. Come interpretare questi fenomeni? Come è noto, l’ipotesi centrale della teoria di Ronald Inglehart fa corrispondere all’emergere di welfare states economicamente avanzati lo spostamento graduale delle società occidentali da valori relativi al benessere economico ed alla sicurezza fisica a valori decisamente orientati verso l’autorealizzazione ed il miglioramento della qualità della vita, tra cui quelli di natura prosociale ed umanitaria. Inglehart rileva inoltre come tendenzialmente i giovani enfatizzino obiettivi postmaterialisti rispetto ai più anziani, che esprimono un più intenso bisogno di sicurezza economica e di stabilità da interpretare o come possibile effetto del ciclo vitale o come reale espressione di cambiamento intergenerazionale (Inglehart 1990). Sorgono alcuni interrogativi. In che misura l’attuale crisi del welfare e delle società fondate sul lavoro incide sulle tendenze emergenti da questo modello interpretativo? La crescita della partecipazione sociale dei giovani nelle società occidentali è realmente frutto di una scelta postmaterialista? Nel tentativo di suggerire alcuni spunti di riflessione su questi temi, si presentano in questa sede dapprima alcuni dati sulla dimensione dei fenomeni associativi e solidaristici nella realtà italiana; si espongono poi brevemente alcune note interpretazioni delle motivazioni sottostanti a tali forme di partecipazione; infine, si tenta di ipotizzare una relazione tra la diffusione dei fenomeni in oggetto e la crisi delle società fondate sul lavoro. In particolare, si presentano delle impressioni, frutto di una riflessione sul contesto italiano, relative a due questioni: a)sembrano esistere differenze, nei valori e nella partecipazione, tra chi, nell’ambito del lavoro, vive la flessibilità, categoria privilegiata della new economy, come una fonte di frustrazione e chi la ritiene una risorsa; b)su questa base è possibile individuare differenze sia tra giovani e popolazione adulta, sia all’interno dello stesso universo giovanile.

Giovani e associazionismo nell’era della flessibilità. Impressioni sul contesto italiano / Antonini, Erica. - (2001), pp. 213-226.

Giovani e associazionismo nell’era della flessibilità. Impressioni sul contesto italiano

ANTONINI, Erica
2001

Abstract

From the '80s onwards in Italy participatory phenomena are taking on progressively more and more relevant dimensions. Grow, in particular, the social associations - which develops in greater autonomy than the traditional references, replacing the parties in organizing the participation and the state in the provision of certain services - and the voluntary sector, one of the main innovations in the social life Italian the last twenty years, especially the nature of social welfare. This trend also applies to the universe youth, whose participation, therefore, far from decreasing, seems to take on new ways of expression, more nuanced and indirect (Cavalli-De Lillo 1997), in line with a new sensitivity that you would prefer to join rather that militare.Come interpret these phenomena? As is known, the central hypothesis of the theory of Ronald Inglehart does correspond to the emergence of welfare states economically advanced Western societies gradual shift from values ​​for the economic well-being and physical security values ​​decidedly oriented towards self-improvement and quality of life, including those of pro-social and humanitarian nature. Inglehart also notes that young people tend to emphasize objectives postmaterialisti than older ones, which express a more intense need for economic security and stability can be interpreted either as a result of the life cycle or as a real expression of intergenerational change (Inglehart 1990). Raises some questions. To what extent does the current crisis of the welfare state and society based on the work affects the trends emerging from this model of interpretation? The growth of social participation of young people in Western societies is really a matter of choice postmaterialista? In an attempt to suggest some food for thought on these issues, we present here some first data on the size of the associated phenomena and solidarity in the Italian reality, then we expose briefly some well-known interpretations of the motivations underlying these forms of participation, and finally, it try to assume a relationship between the spread of the phenomena in question and the crisis of society based on work. In particular, embossed, the result of a reflection on the Italian context, with regard to two issues: a) there seem to be differences in values ​​and participation, among those who, in the work, lives flexibility, privileged category of new economy as a source of frustration and who believes a resource b) On this basis it is possible to identify differences among both young and adult population, both within the same universe youth.
2001
I giovani e la nuova cultura socio-politica in Europa. Tendenze e prospettive per il nuovo millennio
9788846434814
Dagli anni ‘80 in poi in Italia i fenomeni partecipativi vanno assumendo progressivamente dimensioni sempre più rilevanti. Crescono, in particolare, l’associazionismo sociale – che si sviluppa in grande autonomia rispetto ai riferimenti tradizionali, sostituendosi ai partiti nell’organizzare la partecipazione e allo Stato nell’erogazione di alcuni servizi – e il volontariato, una delle principali novità nella vita sociale italiana degli ultimi venti anni, soprattutto quello di natura socio-assistenziale. Tale tendenza riguarda anche l’universo giovanile, la cui partecipazione, dunque, lungi dal decrescere, sembra assumere nuove modalità di espressione, più sfumate e indirette (Cavalli-De Lillo 1997), in linea con una nuova sensibilità secondo cui si preferisce associarsi piuttosto che militare. Come interpretare questi fenomeni? Come è noto, l’ipotesi centrale della teoria di Ronald Inglehart fa corrispondere all’emergere di welfare states economicamente avanzati lo spostamento graduale delle società occidentali da valori relativi al benessere economico ed alla sicurezza fisica a valori decisamente orientati verso l’autorealizzazione ed il miglioramento della qualità della vita, tra cui quelli di natura prosociale ed umanitaria. Inglehart rileva inoltre come tendenzialmente i giovani enfatizzino obiettivi postmaterialisti rispetto ai più anziani, che esprimono un più intenso bisogno di sicurezza economica e di stabilità da interpretare o come possibile effetto del ciclo vitale o come reale espressione di cambiamento intergenerazionale (Inglehart 1990). Sorgono alcuni interrogativi. In che misura l’attuale crisi del welfare e delle società fondate sul lavoro incide sulle tendenze emergenti da questo modello interpretativo? La crescita della partecipazione sociale dei giovani nelle società occidentali è realmente frutto di una scelta postmaterialista? Nel tentativo di suggerire alcuni spunti di riflessione su questi temi, si presentano in questa sede dapprima alcuni dati sulla dimensione dei fenomeni associativi e solidaristici nella realtà italiana; si espongono poi brevemente alcune note interpretazioni delle motivazioni sottostanti a tali forme di partecipazione; infine, si tenta di ipotizzare una relazione tra la diffusione dei fenomeni in oggetto e la crisi delle società fondate sul lavoro. In particolare, si presentano delle impressioni, frutto di una riflessione sul contesto italiano, relative a due questioni: a)sembrano esistere differenze, nei valori e nella partecipazione, tra chi, nell’ambito del lavoro, vive la flessibilità, categoria privilegiata della new economy, come una fonte di frustrazione e chi la ritiene una risorsa; b)su questa base è possibile individuare differenze sia tra giovani e popolazione adulta, sia all’interno dello stesso universo giovanile.
Giovani; Associazionismo; Flessibilità
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Giovani e associazionismo nell’era della flessibilità. Impressioni sul contesto italiano / Antonini, Erica. - (2001), pp. 213-226.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/496583
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact