Sul bordo della linea

A partire dalle pagine di Frank Kafka, il saggio riflette sul significato del concetto di limite e sulla volontà del suo superamento. Per l’autore boemo, la scrittura rappresenta il viatico che porta a provare il fascino irresistibile del limite e il rischio che questa esperienza comporta. Toccare il limite significa oscillare sul confine in una sorta di ebbrezza che non è solo fonte di angoscia ma anche di curiosità, di tentazione di andare oltre ciò che è noto, di sondare l’insondabile, l’ignoto, di concedersi all’immortalità. Questo è il senso profondo dell’esperienza estrema: la possibilità di fermarsi all’interno di un inquietante paradosso che insieme all’entusiasmo e alla bellezza nasconde il terribile della vita, la sua definitiva inconsistenza, che oltre al pericolo del rischio contempla il piacere irrinunciabile caratteristico dell’avventura, della peripezia, della scoperta del corpo, attraverso l’attivazione di tutti i sensi che si possono ‘perdere’ per poi ritornare alla vita dopo averne sperimentato il limite ultimo.