LCA utile per identificare le problematicità ambientali di un bene o servizio e per comparare soluzioni tecniche alternative. I pregi principali dell’analisi di ciclo di vita risiedono nell’analizzare il prodotto nella sua complessità di sistema, dalla culla alla tomba, e per un set molto ampio di indicatori ambientali. Ciò consente di ottimizzare i sistemi analizzati individuando i possibili trade-off ed evitando semplici spostamenti di problema da una fase all’altra del ciclo di vita o da un impatto all’altro, cosa che invece può accadere quando si effettuano analisi parziali. Un famoso studio commissionato dalla Commissione Europea, EIPRO1, relativo alla quantificazione degli impatti ambientali dei prodotti, ha identificato il settore residenziale come uno dei tre principali responsabili degli impatti ambientali dei consumi europei, insieme a quello dei trasporti privati e al settore cibo e bevande. Questo studio, uno dei primi ad adottare una prospettiva di consumo, ha dimostrato la necessità di affrontare in modo prioritario la questione di una riduzione dell’impatto ambientale della costruzione, uso e fine vita degli edifici, che, secondo le diverse categorie di impatto analizzate, contribuisce per il 20-35% all’impatto di tutti i prodotti in Europa. Ad esso è seguito, sempre commissionato dalla Commissione Europea, lo studio IMPRO-Building2 che ha analizzato le opportunità di miglioramento disponibili, effettuandone anche una valutazione costi-benefici. L’Unione Europea ha perciò definito un quadro normativo e di strumenti di politiche industriali finalizzati a ridurre l’impatto del settore residenziale: per rende disponibile ai lettori un quadro razionale e completo dell’applicazione dell’analisi del ciclo di vita agli edifici.
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Titolo: | L'analisi del ciclo di vita degli edifici, metodi, strumenti, casi di studio | |
Data di pubblicazione: | 2012 | |
Autori: | ||
Stringa autori: | Francesco, Asdrubali; Giorgio, Beccali; Maurizio, Cellura; Cumo, Fabrizio; Umberto Di, Matteo; Gugliermetti, Franco | |
Abstract: | LCA utile per identificare le problematicità ambientali di un bene o servizio e per comparare soluzioni tecniche alternative. I pregi principali dell’analisi di ciclo di vita risiedono nell’analizzare il prodotto nella sua complessità di sistema, dalla culla alla tomba, e per un set molto ampio di indicatori ambientali. Ciò consente di ottimizzare i sistemi analizzati individuando i possibili trade-off ed evitando semplici spostamenti di problema da una fase all’altra del ciclo di vita o da un impatto all’altro, cosa che invece può accadere quando si effettuano analisi parziali. Un famoso studio commissionato dalla Commissione Europea, EIPRO1, relativo alla quantificazione degli impatti ambientali dei prodotti, ha identificato il settore residenziale come uno dei tre principali responsabili degli impatti ambientali dei consumi europei, insieme a quello dei trasporti privati e al settore cibo e bevande. Questo studio, uno dei primi ad adottare una prospettiva di consumo, ha dimostrato la necessità di affrontare in modo prioritario la questione di una riduzione dell’impatto ambientale della costruzione, uso e fine vita degli edifici, che, secondo le diverse categorie di impatto analizzate, contribuisce per il 20-35% all’impatto di tutti i prodotti in Europa. Ad esso è seguito, sempre commissionato dalla Commissione Europea, lo studio IMPRO-Building2 che ha analizzato le opportunità di miglioramento disponibili, effettuandone anche una valutazione costi-benefici. L’Unione Europea ha perciò definito un quadro normativo e di strumenti di politiche industriali finalizzati a ridurre l’impatto del settore residenziale: per rende disponibile ai lettori un quadro razionale e completo dell’applicazione dell’analisi del ciclo di vita agli edifici. | |
Appartiene alla tipologia: | 06a Curatela |