Specific peculiarities of construction are the cornerstones for the recognition of values and invariants to be proposed in the elaboration of the building renovation project. For the whole industrial district, and not just for the sugar-factory, there is a "technology consistency" with the contemporary Italian projects for the industry. However the initiative and entrepreneurship of the three big factories is almost completely unrelated to the dynamics of the town and be placed in a broader national business environment. Factories construction in Viale Maraini is not affected by technical and cultural backwardness of the town and the region, also for their proximity with Rome and the pole of the Terni steelworks (main production site of many steel components for the factories). Instead, it provides a version in which "localism is expressed mainly in the technical elements that do not require updated technology solutions" (mainly walls, cladding and brick elements). Alongside the localisms, there are therefore important evidence of construction steel framework and, even more important, the affirmation and experimentation of Italian patents for the construction of reinforced concrete, in particular of the patent Baroni-Lüling. The text describes and illustrates, through a wealth of study drawings, the detailed architectural survey and analysis of the specific buildings characteristics. This has allowed us to discover the peculiarities of construction apparatus that previous research had not yet revealed and placed in the context of the evolution of construction in Italy.

Il volume nasce nell’ambito dell’Osservatorio di Archeologia Industriale per Rieti e Sabina. L’autore si occupa in particolare dell’aspetto architettonico-costruttivo degli impianti ex industriali studiati in tre anni di attività dell’Osservatorio, nato da un accordo di collaborazione scientifica tra l’Università di Roma “Sapienza” e l’Archivio di Stato di Rieti. Gli esiti parziali hanno già costituito la piattaforma tecnica per mettere a confronto l’amministrazione comunale, l’iniziativa privata e la collettività sui valori propri di una porzione rilevante del territorio comunale reatino e sulle potenzialità insite in una trasformazione culturalmente consapevole e costruttivamente sostenibile. Tale attività di ricerca si è inoltre svolta in coordinamento sinergico con diverse attività di ricerca parallele, finanziate dall'Ateneo Federato della Scienza e della Tecnica – Sapienza e dal CRITEVAT-Sapienza. I particolare il contributo raccoglie gli esiti di un assegno di ricerca finanziato nel 2010 dal Centro di Ricerca CRITEVAT-Sapienza, titolare Edoardo Currà. Tra il 1883 ed il 1937 si sono insediate a Rieti diverse industrie che hanno dato vita ad un distretto produttivo impostato sull’asse di Viale Maraini e servito dalle infrastrutture ferroviarie che da subito lo innervano. In particolare, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio di Archeologia Industriale per Rieti e Sabina, ci si è concentrati su tre impianti (lo zuccherificio Maraini, 1873; la S.a. Supertessile, 1926; la Montecatini, 1937) che, per la loro posizione rispetto alla città, baricentrici tra città storica e nuove espansioni, collocate, come sono, in un ambito con diffusi connotati agrari, si pensa debbano costituire oggetto prioritario di attenzione per delineare le strategie di sviluppo della città. Ne è conferma anche la consistenza dimensionale del sito che, con centinaia di migliaia di metri quadrati di superficie coperta, si propone come emergenza a livello urbano e territoriale. La vicenda storica, che getta luce su nuovi aspetti della evoluzione del sito ed evidenzia i caratteri strutturanti di questa porzione di territorio urbano, si intreccia con la conoscenza del dato materiale, inteso non come semplice complemento ma come elemento fondamentale per procedere all’attuazione delle emergenti istanze di recupero. Nei casi in esame la ricerca ha permesso di evidenziare particolari specificità costruttive che costituiscono elementi delle valutazioni di valore e di invarianza che si propongono alla elaborazione progettuale. Emerge inoltre, per l’intero distretto industriale, e non solo per lo zuccherificio, una “coerenza tecnologica” con le coeve realizzazioni italiane per l’industria. D’altronde l’iniziativa e l’imprenditoria delle tre grandi fabbriche è quasi completamente estranea alla città e collocabile in un più ampio contesto imprenditoriale nazionale. La costruzione per l’industria di Viale Maraini non risente perciò delle arretratezze tecniche e culturali della città e della regione, confermate ancora nel 1958 (Lorenzetti R., Ravaioli N. 1995), anche per la vicinanza con Roma e con il polo delle acciaierie di Terni (a cui si devono riferire molti dei componenti in acciaio per le costruzioni) ma offre invece una versione in cui “il localismo si esplica soprattutto negli elementi tecnici che non necessitano di aggiornate soluzioni tecnologiche” (principalmente le murature portanti, le tamponature e gli elementi in laterizio). A fianco dei localismi vi sono quindi importanti testimonianze della costruzione in intelaiatura di acciaio e, ancor più rilevanti, dell’affermazione e della sperimentazione dei brevetti italiani per la costruzione del cemento armato, in particolare del brevetto Baroni-Lüling. Il testo descrive ed illustra, tramite un ricco apparato grafico originale, il dettagliato lavoro di rilievo sul campo e l’analisi dei caratteri specifici della costruzione che ha permesso di scoprire le peculiarità di una apparecchiatura costruttiva che le precedenti ricerche non avevano ancora messo in luce e le colloca nel contesto dell’evoluzione della costruzione in Italia.

Studi per il recupero: storia, costruzione e progetto nelle aree ex industriali a Rieti / Cappuccitti, Antonio; Curra', Edoardo; Di Marco, Fabrizio. - STAMPA. - (2012).

Studi per il recupero: storia, costruzione e progetto nelle aree ex industriali a Rieti

Cappuccitti, Antonio;Curra', Edoardo
;
Di Marco, Fabrizio
2012

Abstract

Specific peculiarities of construction are the cornerstones for the recognition of values and invariants to be proposed in the elaboration of the building renovation project. For the whole industrial district, and not just for the sugar-factory, there is a "technology consistency" with the contemporary Italian projects for the industry. However the initiative and entrepreneurship of the three big factories is almost completely unrelated to the dynamics of the town and be placed in a broader national business environment. Factories construction in Viale Maraini is not affected by technical and cultural backwardness of the town and the region, also for their proximity with Rome and the pole of the Terni steelworks (main production site of many steel components for the factories). Instead, it provides a version in which "localism is expressed mainly in the technical elements that do not require updated technology solutions" (mainly walls, cladding and brick elements). Alongside the localisms, there are therefore important evidence of construction steel framework and, even more important, the affirmation and experimentation of Italian patents for the construction of reinforced concrete, in particular of the patent Baroni-Lüling. The text describes and illustrates, through a wealth of study drawings, the detailed architectural survey and analysis of the specific buildings characteristics. This has allowed us to discover the peculiarities of construction apparatus that previous research had not yet revealed and placed in the context of the evolution of construction in Italy.
2012
9788860604842
Il volume nasce nell’ambito dell’Osservatorio di Archeologia Industriale per Rieti e Sabina. L’autore si occupa in particolare dell’aspetto architettonico-costruttivo degli impianti ex industriali studiati in tre anni di attività dell’Osservatorio, nato da un accordo di collaborazione scientifica tra l’Università di Roma “Sapienza” e l’Archivio di Stato di Rieti. Gli esiti parziali hanno già costituito la piattaforma tecnica per mettere a confronto l’amministrazione comunale, l’iniziativa privata e la collettività sui valori propri di una porzione rilevante del territorio comunale reatino e sulle potenzialità insite in una trasformazione culturalmente consapevole e costruttivamente sostenibile. Tale attività di ricerca si è inoltre svolta in coordinamento sinergico con diverse attività di ricerca parallele, finanziate dall'Ateneo Federato della Scienza e della Tecnica – Sapienza e dal CRITEVAT-Sapienza. I particolare il contributo raccoglie gli esiti di un assegno di ricerca finanziato nel 2010 dal Centro di Ricerca CRITEVAT-Sapienza, titolare Edoardo Currà. Tra il 1883 ed il 1937 si sono insediate a Rieti diverse industrie che hanno dato vita ad un distretto produttivo impostato sull’asse di Viale Maraini e servito dalle infrastrutture ferroviarie che da subito lo innervano. In particolare, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio di Archeologia Industriale per Rieti e Sabina, ci si è concentrati su tre impianti (lo zuccherificio Maraini, 1873; la S.a. Supertessile, 1926; la Montecatini, 1937) che, per la loro posizione rispetto alla città, baricentrici tra città storica e nuove espansioni, collocate, come sono, in un ambito con diffusi connotati agrari, si pensa debbano costituire oggetto prioritario di attenzione per delineare le strategie di sviluppo della città. Ne è conferma anche la consistenza dimensionale del sito che, con centinaia di migliaia di metri quadrati di superficie coperta, si propone come emergenza a livello urbano e territoriale. La vicenda storica, che getta luce su nuovi aspetti della evoluzione del sito ed evidenzia i caratteri strutturanti di questa porzione di territorio urbano, si intreccia con la conoscenza del dato materiale, inteso non come semplice complemento ma come elemento fondamentale per procedere all’attuazione delle emergenti istanze di recupero. Nei casi in esame la ricerca ha permesso di evidenziare particolari specificità costruttive che costituiscono elementi delle valutazioni di valore e di invarianza che si propongono alla elaborazione progettuale. Emerge inoltre, per l’intero distretto industriale, e non solo per lo zuccherificio, una “coerenza tecnologica” con le coeve realizzazioni italiane per l’industria. D’altronde l’iniziativa e l’imprenditoria delle tre grandi fabbriche è quasi completamente estranea alla città e collocabile in un più ampio contesto imprenditoriale nazionale. La costruzione per l’industria di Viale Maraini non risente perciò delle arretratezze tecniche e culturali della città e della regione, confermate ancora nel 1958 (Lorenzetti R., Ravaioli N. 1995), anche per la vicinanza con Roma e con il polo delle acciaierie di Terni (a cui si devono riferire molti dei componenti in acciaio per le costruzioni) ma offre invece una versione in cui “il localismo si esplica soprattutto negli elementi tecnici che non necessitano di aggiornate soluzioni tecnologiche” (principalmente le murature portanti, le tamponature e gli elementi in laterizio). A fianco dei localismi vi sono quindi importanti testimonianze della costruzione in intelaiatura di acciaio e, ancor più rilevanti, dell’affermazione e della sperimentazione dei brevetti italiani per la costruzione del cemento armato, in particolare del brevetto Baroni-Lüling. Il testo descrive ed illustra, tramite un ricco apparato grafico originale, il dettagliato lavoro di rilievo sul campo e l’analisi dei caratteri specifici della costruzione che ha permesso di scoprire le peculiarità di una apparecchiatura costruttiva che le precedenti ricerche non avevano ancora messo in luce e le colloca nel contesto dell’evoluzione della costruzione in Italia.
Archeologia industriale; Storia della Costruzione; Evoluzione del cemento armato; Recupero edilizio; Brevetto Baroni Luling; Mario Baroni; Emilio Luling
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Studi per il recupero: storia, costruzione e progetto nelle aree ex industriali a Rieti / Cappuccitti, Antonio; Curra', Edoardo; Di Marco, Fabrizio. - STAMPA. - (2012).
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