La chirurgia ambulatoriale, così come si è venuta configurando negli ultimi decenni, soprattutto negli Stati Uniti, presenta aspetti molto positivi sotto molteplici profili sociali (Preston, 1982). Da un punto di vista psicologico i vantaggi più significativi derivano dal fatto che grazie ad essa molti interventi, sgravati dal vissuto di «patologia» connesso all'ospedalizzazione, vengono affrontati da soggetti che non tollererebbero tutte le problematiche conseguenti il ricovero, a causa di caratteristiche della loro struttura di personalità o per motivi sociali ed economici. Questo tipo di chirurgia richiede una attenta analisi dei pazienti basata, oltre che su una valutazione organica, su una analisi delle caratteristiche dei fattori di personalità e dello stile di gestione degli eventi stressanti, come, ad esempio, i vissuti relativi ad eventuali precedenti esperienze chirurgiche o comunque di malattia (Laht , 1981; Meridy, 1982). Ancor più di ogni altra terapia, la chirurgia ambulatoriale deve improntarsi ai nuovi principi della medicina, quali l'approccio globale al paziente (Total Care) e il mantenimento dì un elevato standard dei livelli di qualità di vita di questi (Tamburini,1990). Per un approccio globale al paziente che si sottopone ad un intervento di chirurgia ambulatoriale è necessario effettuare, oltre agli esami organici generati e specifici della patologia che richiede l'intervento, una valutazione psicodiagnostica, attraverso lo svolgimento di un colloquio semistrutturata e la somministrazione di test che indaghino l'eventuale presenza di specifiche patologie psichiatriche più o meno manifeste o latenti, e che valutino gli aspetti principali del carattere e della personalità, come la forza dell'Io, l'elasticità delle difese, il livello di reattività emotiva, le modalità di gestione dell'ansia e della depressione, la capacità di adattamento ai cambiamenti imposti e la capacità di prendersi cura dì sé. Il concetto di qualità della vita ha una configurazione estremamente soggettiva e dipende dal rapporto tra fattori ideologici e psicologici individuali (motivazioni primarie e/o secondarie, aspettative e ambizioni) e fattori pratici oggettivi (disponibilità di energie psicofisiche e di sostegno affettivo, ambientale ed economico). La chirurgia ambulatoriale ed i supporti ad essa correlati, hanno caratteristiche di enorme plasticità. Le modalità di gestione della cura della patologia, infatti, possono essere «tarate» individualmente in relazione alle caratteristiche dell'ambiente socio-culturale in cui essa viene praticata e alle esigenze del singolo paziente nel contesto particolare. Queste caratteristiche di adattabilità alle condizioni individuali mantengono elevato lo standard di qualità di vita del paziente ed hanno un’importanza estrema sul benessere e sull'equilibrio psichico dell'individuo. Per meglio comprendere gli aspetti positivi della chirurgia ambulatoriale è secondo noi opportuno analizzare le problematiche psicologiche legate al vissuto di malattia, di intervento chirurgico e di ospedalizzazione, aspetti che possono essere eliminati o quantomeno contenuti dalla chirurgia ambulatoriale.

Psicologia / Guarino, Angela; Ravenna, ANNA RITA. - STAMPA. - (1994), pp. 19-23.

Psicologia

GUARINO, Angela;RAVENNA, ANNA RITA
1994

Abstract

La chirurgia ambulatoriale, così come si è venuta configurando negli ultimi decenni, soprattutto negli Stati Uniti, presenta aspetti molto positivi sotto molteplici profili sociali (Preston, 1982). Da un punto di vista psicologico i vantaggi più significativi derivano dal fatto che grazie ad essa molti interventi, sgravati dal vissuto di «patologia» connesso all'ospedalizzazione, vengono affrontati da soggetti che non tollererebbero tutte le problematiche conseguenti il ricovero, a causa di caratteristiche della loro struttura di personalità o per motivi sociali ed economici. Questo tipo di chirurgia richiede una attenta analisi dei pazienti basata, oltre che su una valutazione organica, su una analisi delle caratteristiche dei fattori di personalità e dello stile di gestione degli eventi stressanti, come, ad esempio, i vissuti relativi ad eventuali precedenti esperienze chirurgiche o comunque di malattia (Laht , 1981; Meridy, 1982). Ancor più di ogni altra terapia, la chirurgia ambulatoriale deve improntarsi ai nuovi principi della medicina, quali l'approccio globale al paziente (Total Care) e il mantenimento dì un elevato standard dei livelli di qualità di vita di questi (Tamburini,1990). Per un approccio globale al paziente che si sottopone ad un intervento di chirurgia ambulatoriale è necessario effettuare, oltre agli esami organici generati e specifici della patologia che richiede l'intervento, una valutazione psicodiagnostica, attraverso lo svolgimento di un colloquio semistrutturata e la somministrazione di test che indaghino l'eventuale presenza di specifiche patologie psichiatriche più o meno manifeste o latenti, e che valutino gli aspetti principali del carattere e della personalità, come la forza dell'Io, l'elasticità delle difese, il livello di reattività emotiva, le modalità di gestione dell'ansia e della depressione, la capacità di adattamento ai cambiamenti imposti e la capacità di prendersi cura dì sé. Il concetto di qualità della vita ha una configurazione estremamente soggettiva e dipende dal rapporto tra fattori ideologici e psicologici individuali (motivazioni primarie e/o secondarie, aspettative e ambizioni) e fattori pratici oggettivi (disponibilità di energie psicofisiche e di sostegno affettivo, ambientale ed economico). La chirurgia ambulatoriale ed i supporti ad essa correlati, hanno caratteristiche di enorme plasticità. Le modalità di gestione della cura della patologia, infatti, possono essere «tarate» individualmente in relazione alle caratteristiche dell'ambiente socio-culturale in cui essa viene praticata e alle esigenze del singolo paziente nel contesto particolare. Queste caratteristiche di adattabilità alle condizioni individuali mantengono elevato lo standard di qualità di vita del paziente ed hanno un’importanza estrema sul benessere e sull'equilibrio psichico dell'individuo. Per meglio comprendere gli aspetti positivi della chirurgia ambulatoriale è secondo noi opportuno analizzare le problematiche psicologiche legate al vissuto di malattia, di intervento chirurgico e di ospedalizzazione, aspetti che possono essere eliminati o quantomeno contenuti dalla chirurgia ambulatoriale.
1994
Chirurgia ambulatoriale
8802048010
Coping alla malattia; psicofisiologia; adesione al trattamento
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Psicologia / Guarino, Angela; Ravenna, ANNA RITA. - STAMPA. - (1994), pp. 19-23.
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