Il capitolo si focalizza invece su un tema molto dibattuto in questi anni: il problema del flessibilità del mercato del lavoro. Vengono considerate le diverse definizioni del concetto e le classificazioni più note nella letteratura sull’argomento per approdare a risultati di misurazione. Vengono individuati differenti significati del termine che colgono di volta in volta aspetti specifici, muovendosi su dimensioni parallele ma connesse, quella economica, organizzativa, sociale, psicologica. Le forme che la flessibilità assume sono molteplici: numerica, funzionale, interna, esterna, quantitativa, qualitativa, della prestazione, occupazionale, attiva,passiva, per citarne alcune. La complessità sul piano concettuale si riflette anche sul piano empirico: come viene effettuata la traduzione/riduzione di questo concetto in quantità? La rassegna di alcune delle più importanti indagini nazionali - basate sia su rilevazioni conoscitive che amministrative – effettuate da enti del Sistema Statistico Nazionale (Istat, Isfol e Inps), evidenzia analogie e differenze sia sul piano semantico, che attiene alla definizione del concetto di flessibilità, sia su quello empirico che riguarda gli indicatori utilizzati e i risultati ottenuti. Il capitolo si conclude con un’analisi di tipo multidimensionale basata sui microdati desunti dall’archivio del fondo della “Gestione separata” INPS, finalizzata a individuare e quantificare empiricamente forme differenti di flessibilità e tipi diversi di lavoratori flessibili, che consentono di chiarire e ridefinire il fenomeno.
Le molteplici forme e le tante misure della flessibilità del lavoro / Mingo, Isabella. - STAMPA. - 1(2009), pp. 115-178.
Le molteplici forme e le tante misure della flessibilità del lavoro
MINGO, Isabella
2009
Abstract
Il capitolo si focalizza invece su un tema molto dibattuto in questi anni: il problema del flessibilità del mercato del lavoro. Vengono considerate le diverse definizioni del concetto e le classificazioni più note nella letteratura sull’argomento per approdare a risultati di misurazione. Vengono individuati differenti significati del termine che colgono di volta in volta aspetti specifici, muovendosi su dimensioni parallele ma connesse, quella economica, organizzativa, sociale, psicologica. Le forme che la flessibilità assume sono molteplici: numerica, funzionale, interna, esterna, quantitativa, qualitativa, della prestazione, occupazionale, attiva,passiva, per citarne alcune. La complessità sul piano concettuale si riflette anche sul piano empirico: come viene effettuata la traduzione/riduzione di questo concetto in quantità? La rassegna di alcune delle più importanti indagini nazionali - basate sia su rilevazioni conoscitive che amministrative – effettuate da enti del Sistema Statistico Nazionale (Istat, Isfol e Inps), evidenzia analogie e differenze sia sul piano semantico, che attiene alla definizione del concetto di flessibilità, sia su quello empirico che riguarda gli indicatori utilizzati e i risultati ottenuti. Il capitolo si conclude con un’analisi di tipo multidimensionale basata sui microdati desunti dall’archivio del fondo della “Gestione separata” INPS, finalizzata a individuare e quantificare empiricamente forme differenti di flessibilità e tipi diversi di lavoratori flessibili, che consentono di chiarire e ridefinire il fenomeno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.