L’articolo, che introduce il numero 6 del 2005 della rivista Spazio Ricerca dedicato all’approfondimento del digitale nelle culture della figurazione e del progetto, in particolare l’articolo si sofferma su quattro questioni fondamentali: la gestione dei flussi di informazione, la nuova spazialita’, il diverso scorrere del tempo e la possibilita’ della complessita’ e della compresenza. La gestione dei flussi di informazioni, l’accesso e l’usabilita’, e il confronto dei progetti culturali con il web necessitano innanzitutto un’efficiente ed efficace modalita’ organizzativa dei dati, ovvero una trasparente e condivisa azione di catalogazione che ne renda operabile la consultazione. Ma il catalogo, interfaccia ai contenuti della ‘biblioteca’, non e’ pero’ di per se’ neutrale: e’ necessario che le informazioni, tra loro omogenee e relative ad un campo concettuale ben identificato, siano state preventivamente classificate, codificate e organizzate, oltre che registrate in apposite memorie. Ancor piu’ complesso e’ pero’ il problema piu’ generale legato alla natura stessa del supporto elettronico - che per quanto tecnologicamente avanzato e’ fragile, e la cui durata non e’ ancora paragonabile a quella del tradizionale supporto cartaceo – e alla rapidita’ dell’evoluzione di formati. Se quindi nella gestione dei flussi di informazione alcune difficolta’ sono da sempre insite nella natura stessa della questione, l’attuale rivoluzione dei mezzi di comunicazione ne ha amplificato la portata. La dimensione digitale ha prodotto un cambiamento di mentalita’ del ‘soggetto’, con evidenti ricadute nelle modalita’ di organizzazione logica dei dati e di costruzione delle informazioni, che e’ quella non lineare propria dell’ipertesto. L’incremento di conoscenza non e’ da riferire tanto al dato in se’, ma alle possibilita’ di aggregare tra loro i diversi dati, secondo sempre nuove relazioni e connessioni. A tali modelli conoscitivi dove ogni singola informazione e’ innanzitutto connotata dalla profondita’ delle relazioni che instaura si va conformando, corrispondentemente, una nuova spazialita’ digitale. Esempio di questo nuovo spazio, di questa nuova scena partecipata e condivisa ne sono i forum, i blog, le enciclopedie democratiche, quali ad esempio Wikipedia. Il digitale ha modificato non solo la nozione di spazio, ma anche quella di tempo, o meglio nello spazio digitale coesistono diversi tempi. Un tempo e’ quello durabile (il patrimonio documentale digitale e’ fragile); un tempo e’ quello misurabile (un giorno sono 1000 beat, 1 beat equivale a 1 minuto e 26,4 secondi, ecc.); un tempo e’ quello mutabile (la timeline scandisce nel tempo lo stato e il comportamento di oggetti ed eventi, prevedendone mutazioni e trasformazioni gestendo le informazioni a questi associate); un tempo e’ quello animabile (il tempo anima e reinventa lo spazio simulandone il movimento); un tempo e’ quello percorribile (la narrazione, scardinata la sequenza temporale del ‘prima e dopo’, e’ al di fuori delle forme usuali ed e’ possibile procedere in modo non consequenziale, mentre l’esplorazione dello spazio e’ un processo sempre aperto, individuale e imprevedibile). Infine, l’ultima riflessione riguarda la grande opportunita’ offerta dal digitale che e’ quella della possibilita’ della compresenza. Infatti il pensiero ipotetico-deduttivo, basato sulla differenza, e quello estetico-creativo, fondato sulla metafora, sulla somiglianza, convivono. L’informazione fluisce continua, analogica, producendo una modificazione graduale di forma, attraverso il linguaggio delle immagini e delle icone e nel contempo e’ costruita, discontinua e digitale, attraverso il linguaggio della scrittura per segni e simboli. Il territorio digitale e’ dunque un sistema complesso il cui comportamento non e’ derivabile esclusivamente dalle leggi che controllano ciascuno degli elementi costituenti, ma anche dal modo con cui questi interagiscono, rendendone il comportamento stesso imprevedibile.
Quattro tracce per un'impronta / Ippoliti, Elena. - STAMPA. - Anno III, n. 6(2005), pp. 14-19.
Quattro tracce per un'impronta
IPPOLITI, ELENA
2005
Abstract
L’articolo, che introduce il numero 6 del 2005 della rivista Spazio Ricerca dedicato all’approfondimento del digitale nelle culture della figurazione e del progetto, in particolare l’articolo si sofferma su quattro questioni fondamentali: la gestione dei flussi di informazione, la nuova spazialita’, il diverso scorrere del tempo e la possibilita’ della complessita’ e della compresenza. La gestione dei flussi di informazioni, l’accesso e l’usabilita’, e il confronto dei progetti culturali con il web necessitano innanzitutto un’efficiente ed efficace modalita’ organizzativa dei dati, ovvero una trasparente e condivisa azione di catalogazione che ne renda operabile la consultazione. Ma il catalogo, interfaccia ai contenuti della ‘biblioteca’, non e’ pero’ di per se’ neutrale: e’ necessario che le informazioni, tra loro omogenee e relative ad un campo concettuale ben identificato, siano state preventivamente classificate, codificate e organizzate, oltre che registrate in apposite memorie. Ancor piu’ complesso e’ pero’ il problema piu’ generale legato alla natura stessa del supporto elettronico - che per quanto tecnologicamente avanzato e’ fragile, e la cui durata non e’ ancora paragonabile a quella del tradizionale supporto cartaceo – e alla rapidita’ dell’evoluzione di formati. Se quindi nella gestione dei flussi di informazione alcune difficolta’ sono da sempre insite nella natura stessa della questione, l’attuale rivoluzione dei mezzi di comunicazione ne ha amplificato la portata. La dimensione digitale ha prodotto un cambiamento di mentalita’ del ‘soggetto’, con evidenti ricadute nelle modalita’ di organizzazione logica dei dati e di costruzione delle informazioni, che e’ quella non lineare propria dell’ipertesto. L’incremento di conoscenza non e’ da riferire tanto al dato in se’, ma alle possibilita’ di aggregare tra loro i diversi dati, secondo sempre nuove relazioni e connessioni. A tali modelli conoscitivi dove ogni singola informazione e’ innanzitutto connotata dalla profondita’ delle relazioni che instaura si va conformando, corrispondentemente, una nuova spazialita’ digitale. Esempio di questo nuovo spazio, di questa nuova scena partecipata e condivisa ne sono i forum, i blog, le enciclopedie democratiche, quali ad esempio Wikipedia. Il digitale ha modificato non solo la nozione di spazio, ma anche quella di tempo, o meglio nello spazio digitale coesistono diversi tempi. Un tempo e’ quello durabile (il patrimonio documentale digitale e’ fragile); un tempo e’ quello misurabile (un giorno sono 1000 beat, 1 beat equivale a 1 minuto e 26,4 secondi, ecc.); un tempo e’ quello mutabile (la timeline scandisce nel tempo lo stato e il comportamento di oggetti ed eventi, prevedendone mutazioni e trasformazioni gestendo le informazioni a questi associate); un tempo e’ quello animabile (il tempo anima e reinventa lo spazio simulandone il movimento); un tempo e’ quello percorribile (la narrazione, scardinata la sequenza temporale del ‘prima e dopo’, e’ al di fuori delle forme usuali ed e’ possibile procedere in modo non consequenziale, mentre l’esplorazione dello spazio e’ un processo sempre aperto, individuale e imprevedibile). Infine, l’ultima riflessione riguarda la grande opportunita’ offerta dal digitale che e’ quella della possibilita’ della compresenza. Infatti il pensiero ipotetico-deduttivo, basato sulla differenza, e quello estetico-creativo, fondato sulla metafora, sulla somiglianza, convivono. L’informazione fluisce continua, analogica, producendo una modificazione graduale di forma, attraverso il linguaggio delle immagini e delle icone e nel contempo e’ costruita, discontinua e digitale, attraverso il linguaggio della scrittura per segni e simboli. Il territorio digitale e’ dunque un sistema complesso il cui comportamento non e’ derivabile esclusivamente dalle leggi che controllano ciascuno degli elementi costituenti, ma anche dal modo con cui questi interagiscono, rendendone il comportamento stesso imprevedibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.