“Initium ut esset creatus est homo”. L’attenzione per la persona nell’opera di Hannah Arendt

In this presentation you will: 1.in first highlight the profound value conferred by Hannah Arendt uniqueness and complexity of the person, which is especially evident in two forms. First, by reflection, from the description of the process of progressive destruction of the totalitarian personality put in place in the experience of concentration camps in the universe, in order to "make men superfluous." The value given to the person is also evidenced in the frequent references to the fact that the essence of man consists in the supreme ability to "to start the" new "by the faculties of thought, judgment, action .2. But Arendt not limited to attest to the existence of such a value. His works contain continuous regulatory guidance, extremely current, about the need to preserve and the uniqueness of the person and unceasingly to promote the affirmation, especially in reference to two sets of issues typical of the modern age. The first exhortation is to "think about what we do," a surprisingly contemporary, as evidenced by the lively ongoing debate on the need to establish a new "ethic of responsibility." The second warning is addressed to the need to rethink the public sphere in order to safeguard human plurality and the right to self-determination and the identification of the individual.

In questo intervento si intende: 1.in primo luogo evidenziare il profondo valore conferito da Hannah Arendt all’unicità e complessità della persona, che emerge soprattutto in due forme. Innanzitutto, di riflesso, dalla descrizione del processo di progressiva distruzione della personalità messo in atto nell’esperienza totalitaria nell’universo concentrazionario, nell’intento di “rendere gli uomini superflui”. Il valore conferito alla persona è evidenziato inoltre nei frequenti riferimenti al fatto che l’essenza dell’uomo consista nella suprema capacità di “dare inizio al “nuovo” tramite le facoltà del pensiero, del giudizio, dell’azione. 2.Ma la Arendt non si limita ad attestare l’esistenza di tale valore. Le sue opere contengono continue indicazioni normative, estremamente attuali, in merito alla necessità di preservare e l’unicità della persona e di promuoverne incessantemente l’affermazione, soprattutto in riferimento a due ordini di questioni tipiche dell’età moderna. La prima esortazione consiste nel “pensare ciò che facciamo”, di sorprendente attualità, come dimostra il vivace dibattito in corso sulla necessità di fondare una nuova “etica della responsabilità”. Il secondo monito è rivolto alla necessità di ripensare la sfera pubblica al fine di salvaguardare la pluralità umana e il diritto all’autodeterminazione e all’individuazione del singolo.