Nostalgia della polis? Note su Hannah Arendt e la modernità

Rather than condemn an ​​era, the modern one, which also regrets some regressive trends, Hannah Arendt calls constantly thinking about the events in all their contingency, in order to direct the construction of another reality. This is true even for the "burden" of totalitarianism, for which she categorically denied the existence of a causal relationship closely with the dynamics of modernity. Secondly, in terms of current Arendt's work, there is no doubt as many of his directions - as often inapplicable, in the original formulation, a highly complex phenomena such as the contemporary ones - still retain today, as we have attempted to show, the value of warnings and regulatory criteria of possible paths for reform.

Piuttosto che condannare un’epoca, quella moderna, di cui pure deplora alcune tendenze involutive, Hannah Arendt esorta costantemente a pensare gli eventi in tutta la loro contingenza, al fine di indirizzare alla costruzione di una realtà altra. Ciò vale persino per il «fardello» del totalitarismo, per il quale ella esclude categoricamente l’esistenza di un rapporto strettamente causale con le dinamiche della modernità. In secondo luogo, sotto il profilo dell’attualità dell’opera arendtiana, è indubbio come molte sue indicazioni – per quanto spesso inapplicabili, nella formulazione originaria, a fenomeni altamente complessi quali quelli contemporanei – conservino ancor oggi, come si è tentato di dimostrare, il valore di moniti e di criteri regolativi di possibili percorsi di riforma.