With the passage of time the scientific debate on totalitarianism has gone settling along two main lines of research. On the one hand it would place the proposed definition that aim to identify an alleged essence of totalitarianism, on the other those who merely investigating its concrete manifestations. As has been noted, "the first of these approaches, essentialist, generally tied to mono-causal explanations, proceeds through reconstructions impressionistic rather than empirical evidence, and tends to emphasize abstract properties and can not be measured, as the ultimate goals and ideological connotations of the schemes which considers totalitarian. Studies of plant phenomenological analyzes instead those same regimes in a multi-empirical perspective, trying to isolate the objective characteristics, the formal characteristics and the measurable limit, with the declared intention to draw a model of totalitarianism and lay the foundations for a theory that can explain the genesis and development, while establishing clear boundaries within the scope of the word "(Tarchi 1997). The seminal work of the school essentialist interpretation is unanimously considered "" The Origins of Totalitarianism, "" Hannah Arendt.

Con l’andar del tempo la discussione scientifica sul totalitarismo si è andata assestando lungo due principali linee di ricerca. Da una parte si collocherebbero le proposte di definizione che mirano a individuare una presunta essenza del totalitarismo, dall’altra quelle che si limitano ad indagarne le manifestazioni concrete. Come è stato notato, “il primo di questi approcci, essenzialista, generalmente legato a spiegazioni monocausali, procede attraverso ricostruzioni impressionistiche piuttosto che per riscontri empirici, e tende a sottolineare proprietà astratte e non misurabili, come gli scopi ultimi e i connotati ideologici, dei regimi che considera totalitari. Gli studi di impianto fenomenologico analizzano invece quegli stessi regimi in una prospettiva multifattoriale empirica, cercando di isolarne gli attributi obiettivi, le caratteristiche formali e al limite misurabili, con la dichiarata intenzione di tracciare un modello di totalitarismo e gettare le basi di una teoria che possa spiegarne la genesi e gli sviluppi, stabilendo nel contempo precise frontiere nel campo di applicazione della parola” (Tarchi 1997). L’opera seminale della scuola interpretativa essenzialista è unanimemente ritenuta "Le origini del totalitarismo" di Hannah Arendt.

L’ideologia nei regimi totalitari. Hannah Arendt e la “logica dell’idea” / Antonini, Erica. - STAMPA. - (2006), pp. 31-44.

L’ideologia nei regimi totalitari. Hannah Arendt e la “logica dell’idea”

ANTONINI, Erica
2006

Abstract

With the passage of time the scientific debate on totalitarianism has gone settling along two main lines of research. On the one hand it would place the proposed definition that aim to identify an alleged essence of totalitarianism, on the other those who merely investigating its concrete manifestations. As has been noted, "the first of these approaches, essentialist, generally tied to mono-causal explanations, proceeds through reconstructions impressionistic rather than empirical evidence, and tends to emphasize abstract properties and can not be measured, as the ultimate goals and ideological connotations of the schemes which considers totalitarian. Studies of plant phenomenological analyzes instead those same regimes in a multi-empirical perspective, trying to isolate the objective characteristics, the formal characteristics and the measurable limit, with the declared intention to draw a model of totalitarianism and lay the foundations for a theory that can explain the genesis and development, while establishing clear boundaries within the scope of the word "(Tarchi 1997). The seminal work of the school essentialist interpretation is unanimously considered "" The Origins of Totalitarianism, "" Hannah Arendt.
2006
Ideologia e comunicazione. Costruzione di senso e nuove tecnologie
9788846477231
Con l’andar del tempo la discussione scientifica sul totalitarismo si è andata assestando lungo due principali linee di ricerca. Da una parte si collocherebbero le proposte di definizione che mirano a individuare una presunta essenza del totalitarismo, dall’altra quelle che si limitano ad indagarne le manifestazioni concrete. Come è stato notato, “il primo di questi approcci, essenzialista, generalmente legato a spiegazioni monocausali, procede attraverso ricostruzioni impressionistiche piuttosto che per riscontri empirici, e tende a sottolineare proprietà astratte e non misurabili, come gli scopi ultimi e i connotati ideologici, dei regimi che considera totalitari. Gli studi di impianto fenomenologico analizzano invece quegli stessi regimi in una prospettiva multifattoriale empirica, cercando di isolarne gli attributi obiettivi, le caratteristiche formali e al limite misurabili, con la dichiarata intenzione di tracciare un modello di totalitarismo e gettare le basi di una teoria che possa spiegarne la genesi e gli sviluppi, stabilendo nel contempo precise frontiere nel campo di applicazione della parola” (Tarchi 1997). L’opera seminale della scuola interpretativa essenzialista è unanimemente ritenuta "Le origini del totalitarismo" di Hannah Arendt.
Ideologia; Totalitarismo; Democrazia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L’ideologia nei regimi totalitari. Hannah Arendt e la “logica dell’idea” / Antonini, Erica. - STAMPA. - (2006), pp. 31-44.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/487037
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact