Il valico delle Capannelle collega i Monti della Laga e il Gran Sasso, mettendo in comunicazione le valli dei fiumi Aterno e Vomano. Dalle cave, poste a circa 1283 metri s.l.m., si estraevano calcari rosa compatti con venature bianche molto evidenti. Con ogni probabilità lo sfruttamento del masso roccioso, in corrispondenza del valico, non risale molto indietro nel tempo. Il luogo dista circa 25 chilometri da L’Aquila. L’altitudine dell’area, di circa 1300 metri, contribuiva a rendere difficoltosi e dispendiosi i trasporti nella stagione estiva e pressoché impossibili nella stagione invernale. Nel 1913 il giacimento era già noto, ma informazioni certe sullo sfruttamento di queste cave risalgono solo al 1970, quando Mario Moretti ne utilizzò le pietre per i restauri della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Le cave del Passo delle Capannelle / Mancini, Rossana. - STAMPA. - (2012), pp. 97-98.
Le cave del Passo delle Capannelle
MANCINI, Rossana
2012
Abstract
Il valico delle Capannelle collega i Monti della Laga e il Gran Sasso, mettendo in comunicazione le valli dei fiumi Aterno e Vomano. Dalle cave, poste a circa 1283 metri s.l.m., si estraevano calcari rosa compatti con venature bianche molto evidenti. Con ogni probabilità lo sfruttamento del masso roccioso, in corrispondenza del valico, non risale molto indietro nel tempo. Il luogo dista circa 25 chilometri da L’Aquila. L’altitudine dell’area, di circa 1300 metri, contribuiva a rendere difficoltosi e dispendiosi i trasporti nella stagione estiva e pressoché impossibili nella stagione invernale. Nel 1913 il giacimento era già noto, ma informazioni certe sullo sfruttamento di queste cave risalgono solo al 1970, quando Mario Moretti ne utilizzò le pietre per i restauri della Basilica di Santa Maria di Collemaggio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.