Nell’attuale territorio comunale di Scoppito sono presenti più bacini estrattivi. Sono note, in particolare, le cave di San Silvestro e di Vigliano. Le cave di Vigliano Attualmente esistono, nella zona, diversi siti estrattivi. Due di essi si trovano lungo la stretta valle percorsa dal fosso dell’Impetradora, altri sono sulla montagna di San Silvestro. La ricerca ha permesso di individuare e riconoscere alcune importanti opere realizzate con le pietre provenienti da questo territorio, quali la fontana aquilana in piazza Santa Maria di Paganica (1740) dell’architetto milanese Pietro Paolo Porano, in pietra bianca di Vigliano (maestri scalpellini Sebastiano Fiore, Francesco Facetta e Alessandro Briella). Le cave di San Silvestro Sulla montagna di San Silvestro sono presenti tracce di diversi punti di estrazione. Il sito più interessante è certamente quello che viene definito Grotta d’oro. Anche per questo litotipo è stato possibile riconoscere alcuni manufatti. Fra il 1465 e il 1468 la pietra di San Silvestro fu utilizzata, da un mastro Cristoforo e un mastro Jacopo su progetto di frate Francesco dell’Aquila, per la realizzazione dell'antica facciata della chiesa aquilana di San Bernardino. In particolare è certo che se ne fece uso per la trabeazione del portico a tre luci che precedeva il prospetto. Anche l’altare della cappella che custodisce il corpo del Santo (post 1470), nella stessa basilica, è stato realizzato con la medesima pietra, come è possibile leggere nel libro della fabbrica (f. 169r.). La cave erano certamente attive già intorno alla metà del XV secolo. Lo attesta lo stesso libro della fabbrica della chiesa e del monastero di San Bernardino, il quale riferisce dell’uso di questa pietra nel 1448. Si tratta di un contratto rogato da notar Nuccio, il 4 di ottobre, per realizzare all'interno del convento (nel reclaustro) gli archi, le basi, le colonne e i capitelli, usando la "preta di San Silvestro" (f. 143r.). Per uno dei chiostri vennero realizzate 24 colonne, a otto facce, facendo uso dello stesso materiale. Un contratto del 1463 prevedeva la realizzazione, con il medesimo materiale, dei "dui pilieri della fronte" .

Le cave di Scoppito / Mancini, Rossana. - STAMPA. - (2012).

Le cave di Scoppito

MANCINI, Rossana
2012

Abstract

Nell’attuale territorio comunale di Scoppito sono presenti più bacini estrattivi. Sono note, in particolare, le cave di San Silvestro e di Vigliano. Le cave di Vigliano Attualmente esistono, nella zona, diversi siti estrattivi. Due di essi si trovano lungo la stretta valle percorsa dal fosso dell’Impetradora, altri sono sulla montagna di San Silvestro. La ricerca ha permesso di individuare e riconoscere alcune importanti opere realizzate con le pietre provenienti da questo territorio, quali la fontana aquilana in piazza Santa Maria di Paganica (1740) dell’architetto milanese Pietro Paolo Porano, in pietra bianca di Vigliano (maestri scalpellini Sebastiano Fiore, Francesco Facetta e Alessandro Briella). Le cave di San Silvestro Sulla montagna di San Silvestro sono presenti tracce di diversi punti di estrazione. Il sito più interessante è certamente quello che viene definito Grotta d’oro. Anche per questo litotipo è stato possibile riconoscere alcuni manufatti. Fra il 1465 e il 1468 la pietra di San Silvestro fu utilizzata, da un mastro Cristoforo e un mastro Jacopo su progetto di frate Francesco dell’Aquila, per la realizzazione dell'antica facciata della chiesa aquilana di San Bernardino. In particolare è certo che se ne fece uso per la trabeazione del portico a tre luci che precedeva il prospetto. Anche l’altare della cappella che custodisce il corpo del Santo (post 1470), nella stessa basilica, è stato realizzato con la medesima pietra, come è possibile leggere nel libro della fabbrica (f. 169r.). La cave erano certamente attive già intorno alla metà del XV secolo. Lo attesta lo stesso libro della fabbrica della chiesa e del monastero di San Bernardino, il quale riferisce dell’uso di questa pietra nel 1448. Si tratta di un contratto rogato da notar Nuccio, il 4 di ottobre, per realizzare all'interno del convento (nel reclaustro) gli archi, le basi, le colonne e i capitelli, usando la "preta di San Silvestro" (f. 143r.). Per uno dei chiostri vennero realizzate 24 colonne, a otto facce, facendo uso dello stesso materiale. Un contratto del 1463 prevedeva la realizzazione, con il medesimo materiale, dei "dui pilieri della fronte" .
2012
Le pietre aquilane. Processi di approvvigionamento della pietra e sue forme di lavorazione nell'architettura storica
9788895064918
architettura; restauro; tecnologie costruttive
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Le cave di Scoppito / Mancini, Rossana. - STAMPA. - (2012).
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