Come numerosi studi suggeriscono, identificare la funzione del comportamento di binge eating è essenziale per massimizzare l’efficacia della terapia. L’elaborazione di un trattamento “funzionale” dipende dalla corretta individuazione degli antecedenti e delle conseguenze funzionalmente correlate al problema comportamentale. È dunque necessario il riconoscimento della reale motivazione alla base del comportamento e dei benefici che questo ha per l’individuo. Il BETCH (Binge Eating Trigger Checklist, Vanderlinden & Dalle Grave, 2001) è uno strumento di screening che valuta il tipo di situazioni (e il disagio provato per ciascuna di esse) che il soggetto riconosce come antecedenti dell’episodio di binge eating. Si propone, cioè, di studiare diversi fattori o “triggers” (esterni, emozionali, cognitivi e fisiologici) che attivano l’abbuffata ed è stato costruito sulla base di un’attenta analisi di diari alimentari di pazienti (in cui essi avevano annotato i triggers dei loro episodi di abbuffata), di dettagliate ricerche in letteratura e dell’esperienza clinica di esperti nel campo dei disturbi alimentari a cui è stato richiesto di catalogare tutti i possibili fattori in grado di provocare il binge eating. La lista iniziale di possibili triggers è stata successivamente sottoposta all’analisi critica di altri esperti a cui è stato richiesto di valutare ciascun item singolarmente. Sono stati quindi selezionati esclusivamente quegli items per i quali esisteva consenso unanime tra gli esperti e l’elenco definitivo del BETCH è risultato composto da 36 possibili triggers.
L’intervento sui triggers che attivano i disturbi del comportamento alimentare: uno studio clinico / Loriedo, Camillo; Bilardi, Giorgia; DI LEONE, FLAVIO GIUSEPPE; Solaroli, S.. - STAMPA. - (2011), pp. 119-138.
L’intervento sui triggers che attivano i disturbi del comportamento alimentare: uno studio clinico
LORIEDO, Camillo;BILARDI, GIORGIA;DI LEONE, FLAVIO GIUSEPPE;
2011
Abstract
Come numerosi studi suggeriscono, identificare la funzione del comportamento di binge eating è essenziale per massimizzare l’efficacia della terapia. L’elaborazione di un trattamento “funzionale” dipende dalla corretta individuazione degli antecedenti e delle conseguenze funzionalmente correlate al problema comportamentale. È dunque necessario il riconoscimento della reale motivazione alla base del comportamento e dei benefici che questo ha per l’individuo. Il BETCH (Binge Eating Trigger Checklist, Vanderlinden & Dalle Grave, 2001) è uno strumento di screening che valuta il tipo di situazioni (e il disagio provato per ciascuna di esse) che il soggetto riconosce come antecedenti dell’episodio di binge eating. Si propone, cioè, di studiare diversi fattori o “triggers” (esterni, emozionali, cognitivi e fisiologici) che attivano l’abbuffata ed è stato costruito sulla base di un’attenta analisi di diari alimentari di pazienti (in cui essi avevano annotato i triggers dei loro episodi di abbuffata), di dettagliate ricerche in letteratura e dell’esperienza clinica di esperti nel campo dei disturbi alimentari a cui è stato richiesto di catalogare tutti i possibili fattori in grado di provocare il binge eating. La lista iniziale di possibili triggers è stata successivamente sottoposta all’analisi critica di altri esperti a cui è stato richiesto di valutare ciascun item singolarmente. Sono stati quindi selezionati esclusivamente quegli items per i quali esisteva consenso unanime tra gli esperti e l’elenco definitivo del BETCH è risultato composto da 36 possibili triggers.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.