During the so-called Decennio francese (1806-1815), the consensus was implemented by the French Government through the arduous attempt to coexist, within the new institutions, men from very different political past as the old Bourbon staff, exiles of '99 and some elements from France, where alongside personalities such as politically moderate Miot and Roederer, respectively ministers of Interior and Finance, worked the radical Saliceti, head of the police department. In this complex scenario fits the action of the neo-Jacobin Pierre-Joseph Briot, Intendant in Cosenza, close to Saliceti, and the prime suspect as the founder of the Carbonari. Just to the latter, after the initial persecution, he turned at the last King Murat, in the unrealistic attempt to save his throne, standing up as the champion of Italian unitary aspirations. On the other side, the legitimist opposition tout court did not remain inactive in these years, but on the contrary, as in '99, it resorted again.

Durante il Decennio francese, la ricerca del consenso fu attuata dal governo francese mediante l'arduo tentativo di far coesistere uomini dal passato assai diverso all'interno del nuovo apparato istituzionale, vale a dire il vecchio personale borbonico, i rei di Stato del '99 e taluni elementi provenienti dalla Francia, ove accanto a personalità politicamente moderate quali Miot e Roederer, ministri rispettivamente dell'Interno e delle Finanze, operò il radicale Saliceti, capo del dicastero della Polizia. Ciò determinò non pochi malumori, come evidenziato dal contenuto del pamphlet Mémoire pour les Napolitains-français contre les Napolitains-bourbons par un ami de la verité del magistrato Vincenzo Catalani ("il n'y a aucun principe d'homogeneité entre les Napolitains-bourbons et les Napolitains-français"). Se da un lato la monarchia amministrativa introdotta dai francesi rappresentò, per molti aspetti, una convincente risposta ai desiderata dei riformatori meridionali, dall'altro proprio la vicenda storica del Decennio si incaricherà di dimostrare che le posizioni ideologiche dei meridionali non erano all'epoca riconducibili alla mera dicotomia evocata da Catalani nel titolo del suo pamphlet agli esordi del nuovo regime, giacché anche all'interno di schieramenti apparentemente omogenei si celavano, a ben vedere, forme di dissidenza ideologica tali da mettere definitivamente in crisi la validità interpretativa del paradigma "da rivoluzionari a funzionari" che tanto ha informato di sè la lettura critica dell'età napoleonica in Italia. Non desta pertanto stupore individuare nel corso del Decennio un sempre maggior numero di antiborbonici e antinapoleonici à la fois, che potremmo definire l'opposizione "di sinistra" al regime francese, rappresentata da quanti avevano dato un'adesione "condizionata" al regime dei Napoleonidi, accettando di collaborare con esso, ma non rinunciando a esprimere il proprio intimo dissenso nell'ambito delle nascenti sette segrete. In tale complesso scenario si inserisce l'azione del neo-giacobino Pierre-Joseph Briot, Intendente a Cosenza, vicino al Saliceti e principale indiziato quale fondatore della Carboneria. Proprio a quest'ultima, dopo le persecuzioni iniziali, si rivolse in extremis il re Murat, nel velleitario tentativo di salvare il proprio trono ergendosi a paladino delle aspirazioni unitarie italiane. Sul fronte opposto, l'opposizione legittimista tout court non rimase in questi anni inattiva, ma, al contrario, come nel '99, ricorse nuovamente all'espediente delle congiure, soprattutto in quei lembi di territorio non ancora posti sotto il controllo francese come le isole di Capri e Ponza, ove il campione dell'ultrarealismo meridionale, Antonio Capece Minutolo, principe di Canosa, (più tardi fondatore della setta reazionaria dei calderari) aveva ricevuto mandato in tal senso direttamente dalla corte borbonica in esilio in Sicilia.

Between liberals and legitimists: the multiform opposition to the Napoleonic regime in the kingdom of Naples / Ferrari, Valeria. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 321-329.

Between liberals and legitimists: the multiform opposition to the Napoleonic regime in the kingdom of Naples

FERRARI, Valeria
2012

Abstract

During the so-called Decennio francese (1806-1815), the consensus was implemented by the French Government through the arduous attempt to coexist, within the new institutions, men from very different political past as the old Bourbon staff, exiles of '99 and some elements from France, where alongside personalities such as politically moderate Miot and Roederer, respectively ministers of Interior and Finance, worked the radical Saliceti, head of the police department. In this complex scenario fits the action of the neo-Jacobin Pierre-Joseph Briot, Intendant in Cosenza, close to Saliceti, and the prime suspect as the founder of the Carbonari. Just to the latter, after the initial persecution, he turned at the last King Murat, in the unrealistic attempt to save his throne, standing up as the champion of Italian unitary aspirations. On the other side, the legitimist opposition tout court did not remain inactive in these years, but on the contrary, as in '99, it resorted again.
2012
Las Cortes de Cadiz y la Historia Parlamentaria The Cortes of Cadiz and Parliamentary History
9788498283884
Durante il Decennio francese, la ricerca del consenso fu attuata dal governo francese mediante l'arduo tentativo di far coesistere uomini dal passato assai diverso all'interno del nuovo apparato istituzionale, vale a dire il vecchio personale borbonico, i rei di Stato del '99 e taluni elementi provenienti dalla Francia, ove accanto a personalità politicamente moderate quali Miot e Roederer, ministri rispettivamente dell'Interno e delle Finanze, operò il radicale Saliceti, capo del dicastero della Polizia. Ciò determinò non pochi malumori, come evidenziato dal contenuto del pamphlet Mémoire pour les Napolitains-français contre les Napolitains-bourbons par un ami de la verité del magistrato Vincenzo Catalani ("il n'y a aucun principe d'homogeneité entre les Napolitains-bourbons et les Napolitains-français"). Se da un lato la monarchia amministrativa introdotta dai francesi rappresentò, per molti aspetti, una convincente risposta ai desiderata dei riformatori meridionali, dall'altro proprio la vicenda storica del Decennio si incaricherà di dimostrare che le posizioni ideologiche dei meridionali non erano all'epoca riconducibili alla mera dicotomia evocata da Catalani nel titolo del suo pamphlet agli esordi del nuovo regime, giacché anche all'interno di schieramenti apparentemente omogenei si celavano, a ben vedere, forme di dissidenza ideologica tali da mettere definitivamente in crisi la validità interpretativa del paradigma "da rivoluzionari a funzionari" che tanto ha informato di sè la lettura critica dell'età napoleonica in Italia. Non desta pertanto stupore individuare nel corso del Decennio un sempre maggior numero di antiborbonici e antinapoleonici à la fois, che potremmo definire l'opposizione "di sinistra" al regime francese, rappresentata da quanti avevano dato un'adesione "condizionata" al regime dei Napoleonidi, accettando di collaborare con esso, ma non rinunciando a esprimere il proprio intimo dissenso nell'ambito delle nascenti sette segrete. In tale complesso scenario si inserisce l'azione del neo-giacobino Pierre-Joseph Briot, Intendente a Cosenza, vicino al Saliceti e principale indiziato quale fondatore della Carboneria. Proprio a quest'ultima, dopo le persecuzioni iniziali, si rivolse in extremis il re Murat, nel velleitario tentativo di salvare il proprio trono ergendosi a paladino delle aspirazioni unitarie italiane. Sul fronte opposto, l'opposizione legittimista tout court non rimase in questi anni inattiva, ma, al contrario, come nel '99, ricorse nuovamente all'espediente delle congiure, soprattutto in quei lembi di territorio non ancora posti sotto il controllo francese come le isole di Capri e Ponza, ove il campione dell'ultrarealismo meridionale, Antonio Capece Minutolo, principe di Canosa, (più tardi fondatore della setta reazionaria dei calderari) aveva ricevuto mandato in tal senso direttamente dalla corte borbonica in esilio in Sicilia.
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Between liberals and legitimists: the multiform opposition to the Napoleonic regime in the kingdom of Naples / Ferrari, Valeria. - ELETTRONICO. - (2012), pp. 321-329.
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