Il porto di lenti a contatto ad uso prolungato provoca una serie di segni di compromissione corneale dovuta al fatto che, l’ossigeno per arrivare alla cornea deve attraversare questa barriera. Tali segni sono: perdita di trasparenza, vacuoli e blebs, neovascolarizzazione corneale e limbare, iperemia limbare e bulbare, sindrome da esaurimento corneale, infiltrati corneali periferici, riduzione sensibilità corneale, polimegatismo-polimorfismo endoteleiale e reazioni infettive ed infiammatorie. Sulla base di quello che si conosce circa lo sviluppo delle complicanze oculari indotte dall’uso esteso di lenti a contatto, l’obiettivo è quello di massimizzare la trasmissione dell’ossigeno. Considerando che l’ipossia corneale è solo una parte di un più complesso quadro, altri fattori entrano in gioco come l’ostacolato ricambio lacrimale causato dall’aderenza delle lenti a contatto in seguito a disidratazione dell’idrogel. Quindi, un secondo obiettivo, oltre a quello di avere lenti a contatto ad alto Dk, è quello di ottenere lenti a contatto che non impediscano il ricambio lacrimale. Un altro fattore che entra in gioco è il trauma meccanico esercitato dalla lente sulla superficie corneale in occasione di ogni ammiccamento che può essere anche particolarmente disturbante. Il trauma meccanico può essere minimizzato con una applicazione adeguata.
IPOSSIA CORNEALE: IL GRANDE OSTACOLO ALL'USO CONTINUO / Pescosolido, Nicola; M., Trinchi. - STAMPA. - (2001), pp. 91-110.
IPOSSIA CORNEALE: IL GRANDE OSTACOLO ALL'USO CONTINUO
PESCOSOLIDO, Nicola;
2001
Abstract
Il porto di lenti a contatto ad uso prolungato provoca una serie di segni di compromissione corneale dovuta al fatto che, l’ossigeno per arrivare alla cornea deve attraversare questa barriera. Tali segni sono: perdita di trasparenza, vacuoli e blebs, neovascolarizzazione corneale e limbare, iperemia limbare e bulbare, sindrome da esaurimento corneale, infiltrati corneali periferici, riduzione sensibilità corneale, polimegatismo-polimorfismo endoteleiale e reazioni infettive ed infiammatorie. Sulla base di quello che si conosce circa lo sviluppo delle complicanze oculari indotte dall’uso esteso di lenti a contatto, l’obiettivo è quello di massimizzare la trasmissione dell’ossigeno. Considerando che l’ipossia corneale è solo una parte di un più complesso quadro, altri fattori entrano in gioco come l’ostacolato ricambio lacrimale causato dall’aderenza delle lenti a contatto in seguito a disidratazione dell’idrogel. Quindi, un secondo obiettivo, oltre a quello di avere lenti a contatto ad alto Dk, è quello di ottenere lenti a contatto che non impediscano il ricambio lacrimale. Un altro fattore che entra in gioco è il trauma meccanico esercitato dalla lente sulla superficie corneale in occasione di ogni ammiccamento che può essere anche particolarmente disturbante. Il trauma meccanico può essere minimizzato con una applicazione adeguata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


