Physics as Philosophy of Happiness: The Transmission of Scientific Tenets in Epicurus

La possibilità di pensare il ruolo della conoscenza scientifica – sullo sfondo dell’orizzonte tutto terreno della filosofia di Epicuro – come capace di soddisfare l’anelito al porto sicuro della tranquillità etica apre un campo di indagine interessante e attuale. La trattazione epicurea della scienza della natura o physiologia, infatti, si intreccia indissolubilmente con una domanda ricorrente: perché fare scienza? E perché dedicarsi a una forma convinta di “divulgazione scientifica”? La risposta di Epicuro è netta e senza alcuna esitazione. Il suo sistema sembra essere “direzionale”: al primo livello c’è la canonica, ossia la parte epistemologica che fornisce mezzi di indagine validi e adeguati alla scienza della natura; al secondo la ‘fisiologia’, che permette la conoscenza della natura, imprescindibile per comprendere la specificità della terza parte del sistema, vero scopo ultimo dell’intera filosofia. L’etica è dunque il fine o telos di una filosofia che si pone come terapia di ogni male.