Nel campo specifico dell’allestimento, l’analisi delle mostre temporanee degli artisti appartenenti all’avanguardia degli anni ’10-20 – un periodo nel quale ancora non era emersa la funzione specifica del commissario e del curatore – rileva come esistesse una forte tensione tra un’intenzionalità dichiarata e l’aleatorietà dell’esposizione stessa, subordinata piuttosto a una contingenza riconosciuta come tratto distintivo del modernismo. Nelle avanguardie storiche, in particolare, non si registra sempre un mutamento nelle logiche espositive, né la questione attiene all’abbandono o meno della figurazione e del mimetismo. I futuristi, ad esempio, non adottano uno specifico linguaggio espositivo nelle rassegne itineranti del 1912, ma progettano altrove straordinari «ambienti costruiti» e allestimenti, realizzando parte di quell’audace sperimentalismo enunciato nel Manifesto del 1915: Ricostruzione futurista dell’universo. Più in generale, nel corso dei primi decenni del secolo scorso, lo spazio dell’arte va dilatandosi, per aprirsi alla totalità dei lessici creativi e a una dimensione «ambientale» dell’opera, mentre le ricerche delle avanguardie sul rapporto tra scultura e spazio circostante costituiscono i precedenti diretti delle installazioni vere e proprie e di un’attitudine non più contemplativa, ma «immersiva» e fortemente partecipativa dello spettatore.

Allestimenti d'autore: alle origini del dissidio tra gli artisti e il museo contemporaneo / Caruso, Rossella. - STAMPA. - (2012), pp. 33-51.

Allestimenti d'autore: alle origini del dissidio tra gli artisti e il museo contemporaneo

CARUSO, ROSSELLA
2012

Abstract

Nel campo specifico dell’allestimento, l’analisi delle mostre temporanee degli artisti appartenenti all’avanguardia degli anni ’10-20 – un periodo nel quale ancora non era emersa la funzione specifica del commissario e del curatore – rileva come esistesse una forte tensione tra un’intenzionalità dichiarata e l’aleatorietà dell’esposizione stessa, subordinata piuttosto a una contingenza riconosciuta come tratto distintivo del modernismo. Nelle avanguardie storiche, in particolare, non si registra sempre un mutamento nelle logiche espositive, né la questione attiene all’abbandono o meno della figurazione e del mimetismo. I futuristi, ad esempio, non adottano uno specifico linguaggio espositivo nelle rassegne itineranti del 1912, ma progettano altrove straordinari «ambienti costruiti» e allestimenti, realizzando parte di quell’audace sperimentalismo enunciato nel Manifesto del 1915: Ricostruzione futurista dell’universo. Più in generale, nel corso dei primi decenni del secolo scorso, lo spazio dell’arte va dilatandosi, per aprirsi alla totalità dei lessici creativi e a una dimensione «ambientale» dell’opera, mentre le ricerche delle avanguardie sul rapporto tra scultura e spazio circostante costituiscono i precedenti diretti delle installazioni vere e proprie e di un’attitudine non più contemplativa, ma «immersiva» e fortemente partecipativa dello spettatore.
2012
Il museo contemporaneo. Storie esperienze competenze
9788849223132
"allestimenti"; "anni Dieci e Venti"; "avanguardie storiche"
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Allestimenti d'autore: alle origini del dissidio tra gli artisti e il museo contemporaneo / Caruso, Rossella. - STAMPA. - (2012), pp. 33-51.
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