Il programma del concorso richiedeva la creazione del nuovo centro per la città di Samarcanda. L'area di concorso, localizzata tra le parti antiche e medioevali (Afrasiyab), pre moderne (Timurid), ottocentesche (Russe) e contemporanee (Sovietiche) della città, richiedeva una soluzione progettuale che fosse in grado di risolvere sia i problemi dell'integrazione dell'antico con il nuovo che quelli dell'esaltazione della magnificenza del complesso religioso del Registan. In questo senso la ricerca di una identità urbana ha giocato un ruolo primario nell'elaborazione del progetto urbanistico e architettonico presentato a concorso e segnalato nella preselezione. Samarcanda appare come una città divisa in due zone: la parte antica e tradizionale verso est; la parte nuova e in continua crescita verso ovest. In quest’ultima la presenza di un'area intermedia tra le due zone, con un'ambigua identità urbana e una difficile ricomponibilità dei tessuti, suggerisce di affidare la soluzione del problema a un'architettura unitaria che riesca a produrre un senso di luogo lì dove costruzioni nuove e casuali si incontrano in maniera frammentaria. Il progetto di un lungo muro a doppia curvatura che plasticamente ricorda una diga, intende fermare non solo simbolicamente l'espansione urbana del nuovo che ancora oggi avviene a detrimento della città antica. Questo segno si compone di un unico edificio che dialoga con il Registan.

Concorso Internazionale per il Centro Culturale Ulugh Beg, Samarcanda / Lenci, Ruggero; Valentin, NILDA MARIA; S., Catalano; A., Manzone; F., Recalde. - (1991).

Concorso Internazionale per il Centro Culturale Ulugh Beg, Samarcanda

LENCI, Ruggero;VALENTIN, NILDA MARIA;
1991

Abstract

Il programma del concorso richiedeva la creazione del nuovo centro per la città di Samarcanda. L'area di concorso, localizzata tra le parti antiche e medioevali (Afrasiyab), pre moderne (Timurid), ottocentesche (Russe) e contemporanee (Sovietiche) della città, richiedeva una soluzione progettuale che fosse in grado di risolvere sia i problemi dell'integrazione dell'antico con il nuovo che quelli dell'esaltazione della magnificenza del complesso religioso del Registan. In questo senso la ricerca di una identità urbana ha giocato un ruolo primario nell'elaborazione del progetto urbanistico e architettonico presentato a concorso e segnalato nella preselezione. Samarcanda appare come una città divisa in due zone: la parte antica e tradizionale verso est; la parte nuova e in continua crescita verso ovest. In quest’ultima la presenza di un'area intermedia tra le due zone, con un'ambigua identità urbana e una difficile ricomponibilità dei tessuti, suggerisce di affidare la soluzione del problema a un'architettura unitaria che riesca a produrre un senso di luogo lì dove costruzioni nuove e casuali si incontrano in maniera frammentaria. Il progetto di un lungo muro a doppia curvatura che plasticamente ricorda una diga, intende fermare non solo simbolicamente l'espansione urbana del nuovo che ancora oggi avviene a detrimento della città antica. Questo segno si compone di un unico edificio che dialoga con il Registan.
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