L'autore nominato co-curatore della mostra "La Coesistenza dell'Arte" per la XLV Biennale di Venezia (1993), chiarisce le motivazioni della selezione di cinque artisti operanti a Roma all'interno di una mostra che mette a confronto artisti provenienti da Austria, Croazia, Italia, Slovenia e Ungheria secondo un modello già sperimentato in passato volto ad indagare la situazione della ricerca all'interno dell'area Mitteleuropa. Un' approfondita analisi delle strategie linguistiche del lavoro di Gianni Dessì, Thorsten Kirchhooff, Nunzio (di Stefano), Felice Levini ie Piero Pizzi Cannella porta l'autore ad ipotizzare che i tratti qualificanti della più avanzata ricerca internazionale si siano puntualmente affermati anche nella capitale italiana, ma attraverso un percorso significativamente differente rispetto a quello seguito nella maggior parte dei casi. Un percorso, riconducibile alla singolarità storico culturale della città, di cui vengono individuate le coordinate anche rispetto agli altri più attivi centri di produzione artistica italiana. L'autore inoltre fa notare come questa differenza nell'omologia stia già producendo frutti riconoscibili nell'operato delle generazioni successive a quella considerata, nuove leve che appaiono in grado di superare l'impasse costituita dal sospetto tipico delle Neo-avanguardie anni '70 nei confronti dell'attenzione alla propria identità soggettiva da parte di chi fa arte.

Chi ha coscienza? Identità storica e aderenza al presente nell'arte italiana d'oggi / Balmas, Paolo. - STAMPA. - (1993), pp. 45-53.

Chi ha coscienza? Identità storica e aderenza al presente nell'arte italiana d'oggi.

BALMAS, Paolo
1993

Abstract

L'autore nominato co-curatore della mostra "La Coesistenza dell'Arte" per la XLV Biennale di Venezia (1993), chiarisce le motivazioni della selezione di cinque artisti operanti a Roma all'interno di una mostra che mette a confronto artisti provenienti da Austria, Croazia, Italia, Slovenia e Ungheria secondo un modello già sperimentato in passato volto ad indagare la situazione della ricerca all'interno dell'area Mitteleuropa. Un' approfondita analisi delle strategie linguistiche del lavoro di Gianni Dessì, Thorsten Kirchhooff, Nunzio (di Stefano), Felice Levini ie Piero Pizzi Cannella porta l'autore ad ipotizzare che i tratti qualificanti della più avanzata ricerca internazionale si siano puntualmente affermati anche nella capitale italiana, ma attraverso un percorso significativamente differente rispetto a quello seguito nella maggior parte dei casi. Un percorso, riconducibile alla singolarità storico culturale della città, di cui vengono individuate le coordinate anche rispetto agli altri più attivi centri di produzione artistica italiana. L'autore inoltre fa notare come questa differenza nell'omologia stia già producendo frutti riconoscibili nell'operato delle generazioni successive a quella considerata, nuove leve che appaiono in grado di superare l'impasse costituita dal sospetto tipico delle Neo-avanguardie anni '70 nei confronti dell'attenzione alla propria identità soggettiva da parte di chi fa arte.
1993
La coesistenza dell'arte. Un modello esèositivo.
3900776466
"Coesistenza dell'Arte"; "XLV Biennale Mostra Vetrerie"; "Lorand Hegyi"; "Arte Contemporanea Mitteleuropea"; "Biennale 1993"
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Chi ha coscienza? Identità storica e aderenza al presente nell'arte italiana d'oggi / Balmas, Paolo. - STAMPA. - (1993), pp. 45-53.
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