Il programma di concorso prevedeva la progettazione di una residenza per la terza età di quaranta unità, sia per coppie che per singoli, e l’utilizzo di un vasto terreno da adibirsi a orti urbani. L’area, un lascito privato, è stata vincolata all'uso stabilito dal concorso. A causa del dislivello presente, il progetto prevede un edificio a due livelli al quale si accede dal livello superiore, per poi scendere dall’interno al piano inferiore o salire al piano delle coperture reso praticabile nella parte centrale. Ogni nucleo abitativo è provvisto di piccola cucina, di bagno e di una camera da letto che si apre su un saloncino. La ricerca di una tipologia funzionale e al tempo stess spazialmente dinamica e aggregabile con altre unità, ha indirizzato il progetto verso lo sviluppo di una cellula già indagata nel 1985 in occasione del concorso ACER sulla Terza Età. L'edificio è provvisto di una mensa con cucina, di uno spaccio, di locali per l'amministrazione, di una sala hobby, di spazi di soggiorno, di una cappella. Queste ultime tre funzioni sono contenute in due volumi cilindrici, uno posto sul fronte, l’altro sul retro, che si compongono architettonicamente con una pensilina di ingresso a sbalzo e con la copertura a terrazzo dello spazio centrale connettivo, così da formare un sistema praticabile che attraversa l’edificio trasversalmente in trincea tra le falde dei tetti. Il resto dell’area, oltreché dagli orti urbani, è occupato dai parcheggi a raso, da un piazzale per il carico e lo scarico delle merci che ha luogo sotto la piastra d'ingresso, dal portico che guarda verso valle, da vialetti pedonali e da ampie zone a verde.

Concorso Nazionale per una Casa per la Terza Età / Lenci, Ruggero; Lenci, R. o.; Valentin, NILDA MARIA. - (1986).

Concorso Nazionale per una Casa per la Terza Età

LENCI, Ruggero;VALENTIN, NILDA MARIA
1986

Abstract

Il programma di concorso prevedeva la progettazione di una residenza per la terza età di quaranta unità, sia per coppie che per singoli, e l’utilizzo di un vasto terreno da adibirsi a orti urbani. L’area, un lascito privato, è stata vincolata all'uso stabilito dal concorso. A causa del dislivello presente, il progetto prevede un edificio a due livelli al quale si accede dal livello superiore, per poi scendere dall’interno al piano inferiore o salire al piano delle coperture reso praticabile nella parte centrale. Ogni nucleo abitativo è provvisto di piccola cucina, di bagno e di una camera da letto che si apre su un saloncino. La ricerca di una tipologia funzionale e al tempo stess spazialmente dinamica e aggregabile con altre unità, ha indirizzato il progetto verso lo sviluppo di una cellula già indagata nel 1985 in occasione del concorso ACER sulla Terza Età. L'edificio è provvisto di una mensa con cucina, di uno spaccio, di locali per l'amministrazione, di una sala hobby, di spazi di soggiorno, di una cappella. Queste ultime tre funzioni sono contenute in due volumi cilindrici, uno posto sul fronte, l’altro sul retro, che si compongono architettonicamente con una pensilina di ingresso a sbalzo e con la copertura a terrazzo dello spazio centrale connettivo, così da formare un sistema praticabile che attraversa l’edificio trasversalmente in trincea tra le falde dei tetti. Il resto dell’area, oltreché dagli orti urbani, è occupato dai parcheggi a raso, da un piazzale per il carico e lo scarico delle merci che ha luogo sotto la piastra d'ingresso, dal portico che guarda verso valle, da vialetti pedonali e da ampie zone a verde.
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