Il terremoto genera una faglia nel terreno che separa due zolle di terra che prendono la forma di sette mani, quante sono le lettere di L’Aquila e Abruzzo. Sono mani buone, mani forti, operose, aperte, generose, oneste, pronte. Sono mani che, tese le une verso le altre, con la loro attività, generano le connessioni in grado di ricreare unità, di sanare fratture profonde. Sono mani che gridano, nella sofferenza e nella forza della ricostruzione. La scultura si compone di due parti indipendenti (A e B). Il materiale è il bronzo. La tecnica realizzativa è la fusione.

Concorso "Una scultura per l’Aquila", in piazza del Pigneto a Roma. Primo premio ex-aequo / Lenci, Ruggero. - STAMPA. - (2010).

Concorso "Una scultura per l’Aquila", in piazza del Pigneto a Roma. Primo premio ex-aequo

LENCI, Ruggero
2010

Abstract

Il terremoto genera una faglia nel terreno che separa due zolle di terra che prendono la forma di sette mani, quante sono le lettere di L’Aquila e Abruzzo. Sono mani buone, mani forti, operose, aperte, generose, oneste, pronte. Sono mani che, tese le une verso le altre, con la loro attività, generano le connessioni in grado di ricreare unità, di sanare fratture profonde. Sono mani che gridano, nella sofferenza e nella forza della ricostruzione. La scultura si compone di due parti indipendenti (A e B). Il materiale è il bronzo. La tecnica realizzativa è la fusione.
2010
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