Il saggio è dedicato a un’imponente opera d’arte pubblica realizzata da Mimmo Paladino e Michelangelo Lupone, in Campania, sulla montagna di Solopaca, per “risanare” lo squarcio creato da un’opera di ingegneria idrica che rifornisce di acqua potabile l’intera zona. Si tratta di un'installazione visiva e sonora (musica generativa) di cui vengono descritte e analizzate le implicazioni estetiche ed epistemologiche. Gli elementi sociali, geografici, tecnici e artistici dell’opera di dei due artisti servono da spunto per una riflessione sul Sud, sulla sua ricchezza paesaggistica e culturale e le sue difficoltà di sviluppo, sul ruolo dell’arte contemporanea e quello della musica generativa come nuovo linguaggio alla confluenza fra arte e tecnologia.
Il canto dell’acqua e il rabdomante ferito / Musso, Maria Giovanna. - STAMPA. - (2011).
Il canto dell’acqua e il rabdomante ferito
MUSSO, Maria Giovanna
2011
Abstract
Il saggio è dedicato a un’imponente opera d’arte pubblica realizzata da Mimmo Paladino e Michelangelo Lupone, in Campania, sulla montagna di Solopaca, per “risanare” lo squarcio creato da un’opera di ingegneria idrica che rifornisce di acqua potabile l’intera zona. Si tratta di un'installazione visiva e sonora (musica generativa) di cui vengono descritte e analizzate le implicazioni estetiche ed epistemologiche. Gli elementi sociali, geografici, tecnici e artistici dell’opera di dei due artisti servono da spunto per una riflessione sul Sud, sulla sua ricchezza paesaggistica e culturale e le sue difficoltà di sviluppo, sul ruolo dell’arte contemporanea e quello della musica generativa come nuovo linguaggio alla confluenza fra arte e tecnologia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.