Shooting from Heaven. Un gesto che riassume ogni paradosso nel lungo cammino del cinema americano svelando i traumi di un soggetto attraversato dalle contraddizioni della nostra (post)modernità. Le analisi di film proposte in questo libro intendono esplorare tale rapporto di perturbante simbiosi costantemente instauratosi tra l'immaginario hollywoodiano e la Storia. Il noir di Frank Tuttle, il melodramma di Douglas Sirk, il western di Monte Hellman, l'horror di Jaques Tourneur e John Carpenter o il musical di Herbert Ross lo dimostrano attraverso il sistema dei generi. L'autorialità esibita o nascosta di Robert Altman, Jonathan Demme, Michael Mann e Gus Van Sant decostruisce tale dinamica frammentando lo sguardo o utilizzando l'arma dell'astrazione. I nuovi orizzonti dell'immagine, dall'animazione Disney/Pixar ai supereroi Marvel per arrivare alla smaterializzazione intersoggettiva configurata da David Fincher, rilanciano poi l'ambiguità del sogno/incubo americano nell'epoca dei new media e del post 11 settembre. Un testo nato da diversi punti di vista, diversi approcci metodologici e diverse sensibilità nell'ostinato tentativo di cogliere ancora la complessità di un cinema che paradossalmente sembra appartenerci sempre di più.
Shooting from heaven. Trauma e soggettività nel cinema americano: dalla seconda guerra mondiale al post 11 settembre / Fanara, Giulia. - STAMPA. - (2012).
Shooting from heaven. Trauma e soggettività nel cinema americano: dalla seconda guerra mondiale al post 11 settembre
FANARA, Giulia
2012
Abstract
Shooting from Heaven. Un gesto che riassume ogni paradosso nel lungo cammino del cinema americano svelando i traumi di un soggetto attraversato dalle contraddizioni della nostra (post)modernità. Le analisi di film proposte in questo libro intendono esplorare tale rapporto di perturbante simbiosi costantemente instauratosi tra l'immaginario hollywoodiano e la Storia. Il noir di Frank Tuttle, il melodramma di Douglas Sirk, il western di Monte Hellman, l'horror di Jaques Tourneur e John Carpenter o il musical di Herbert Ross lo dimostrano attraverso il sistema dei generi. L'autorialità esibita o nascosta di Robert Altman, Jonathan Demme, Michael Mann e Gus Van Sant decostruisce tale dinamica frammentando lo sguardo o utilizzando l'arma dell'astrazione. I nuovi orizzonti dell'immagine, dall'animazione Disney/Pixar ai supereroi Marvel per arrivare alla smaterializzazione intersoggettiva configurata da David Fincher, rilanciano poi l'ambiguità del sogno/incubo americano nell'epoca dei new media e del post 11 settembre. Un testo nato da diversi punti di vista, diversi approcci metodologici e diverse sensibilità nell'ostinato tentativo di cogliere ancora la complessità di un cinema che paradossalmente sembra appartenerci sempre di più.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


