Il progetto per la Nuova Città Giudiziaria a Latina è costituito da un complesso di fabbricati, ognuno dei quali destinato ad una specifica funzione - Tribunale, Procura, Giudice di Pace e Biblioteca - disposti tutti in posizione, prospiciente una grande piazza come luogo pubblico per eccellenza e fulcro della vita collettiva. Il progetto, per la particolarità delle funzioni contenute e per la complessità dell’apparato impiantistico interno che deve misurarsi anche con particolari esigenze di sicurezza, deve armonizzarsi architettonicamente, deve inserirsi ambientalmente, deve contestualizzarsi storicamente ma soprattutto deve consentire solide economie gestionali volte ad un risparmio energetico. In sintesi il risparmio energetico sull’edificio vede l’utilizzo di sistemi attivi, efficienti per la produzione, la distribuzione e la regolazione dell’energia; e l’utilizzo di sistemi passivi quali gli elementi schermanti e gli involucri ad alte prestazioni stagionali, invernali ed estive. Il porticato si trasforma in un elemento assolutamente innovativo, membrana permeabile capace di reinterpretare lo spazio di raffronto e di rapporto con la città, trasformando la rigidità e l’imponenza del colonnato nella variegata morbidezza di una curvatura che accorcia le distanze percettive, ma è anche uno dei sistemi bioclimatici più classici con il compito di proteggersi dagli agenti atmosferici, ottenendo le opportune ombreggiature. Ancora tra i sistemi passivi vediamo l’applicazione di involucri caratterizzati da tecnologie contemporanee in grado di garantire un risparmio energetico sull’edificio, quali la tradizionale “parete ventilata” in pietra naturale, con intercapedine, montata a secco e la facciata “doppia pelle” trasparente giustapposta solo sui fronti a Sud. Quest’ultima la più innovativa (progettata nel 2003), é la chiave di volta della strategia energetica, intesa come facciata interattiva, grazie allo sfruttamento dei principi della bioclimatica. È realizzata da una superficie in vetro ondulata, mossa, opportunamente distanziata dalla parete dell’edificio, è in grado di assicurare quel funzionamento bioclimatico che, particolarmente grazie al clima della città, consente solide economie gestionali. Una tecnica resa possibile utilizzando una ventilazione dell’aria esterna naturale che percorre l’intercapedine, tra la pelle esterna e la pelle interna, in ragione della differenza della pressione generatasi dalle differenze di quantità di calore. Il dispositivo tecnologico favorisce la confortevolezza degli spazi interni per gli occupanti dell’edificio, pur garantendo una invariata illuminazione degli ambienti, limitando il surriscaldamento, causato dalla radiazione sfavorevole, a valori prossimi alla temperatura dell’ambiente, attenuando la distribuzione disomogenea del calore sulla pelle interna. Il sistema è utile naturalmente, sia nel periodo estivo che nel periodo invernale. La particolarità della pelle esterna, viene utilizzata non solo per l’attenuazione del calore, ma anche per proteggere i materiali retrostanti e garantendo una loro maggiore durabilità ed un migliore livello prestazionale d’uso del materiale.

Progetto per la realizzazione del nuovo Polo Giudiziario di Latina / Imbrighi, Giampaolo. - (2003).

Progetto per la realizzazione del nuovo Polo Giudiziario di Latina

IMBRIGHI, Giampaolo
2003

Abstract

Il progetto per la Nuova Città Giudiziaria a Latina è costituito da un complesso di fabbricati, ognuno dei quali destinato ad una specifica funzione - Tribunale, Procura, Giudice di Pace e Biblioteca - disposti tutti in posizione, prospiciente una grande piazza come luogo pubblico per eccellenza e fulcro della vita collettiva. Il progetto, per la particolarità delle funzioni contenute e per la complessità dell’apparato impiantistico interno che deve misurarsi anche con particolari esigenze di sicurezza, deve armonizzarsi architettonicamente, deve inserirsi ambientalmente, deve contestualizzarsi storicamente ma soprattutto deve consentire solide economie gestionali volte ad un risparmio energetico. In sintesi il risparmio energetico sull’edificio vede l’utilizzo di sistemi attivi, efficienti per la produzione, la distribuzione e la regolazione dell’energia; e l’utilizzo di sistemi passivi quali gli elementi schermanti e gli involucri ad alte prestazioni stagionali, invernali ed estive. Il porticato si trasforma in un elemento assolutamente innovativo, membrana permeabile capace di reinterpretare lo spazio di raffronto e di rapporto con la città, trasformando la rigidità e l’imponenza del colonnato nella variegata morbidezza di una curvatura che accorcia le distanze percettive, ma è anche uno dei sistemi bioclimatici più classici con il compito di proteggersi dagli agenti atmosferici, ottenendo le opportune ombreggiature. Ancora tra i sistemi passivi vediamo l’applicazione di involucri caratterizzati da tecnologie contemporanee in grado di garantire un risparmio energetico sull’edificio, quali la tradizionale “parete ventilata” in pietra naturale, con intercapedine, montata a secco e la facciata “doppia pelle” trasparente giustapposta solo sui fronti a Sud. Quest’ultima la più innovativa (progettata nel 2003), é la chiave di volta della strategia energetica, intesa come facciata interattiva, grazie allo sfruttamento dei principi della bioclimatica. È realizzata da una superficie in vetro ondulata, mossa, opportunamente distanziata dalla parete dell’edificio, è in grado di assicurare quel funzionamento bioclimatico che, particolarmente grazie al clima della città, consente solide economie gestionali. Una tecnica resa possibile utilizzando una ventilazione dell’aria esterna naturale che percorre l’intercapedine, tra la pelle esterna e la pelle interna, in ragione della differenza della pressione generatasi dalle differenze di quantità di calore. Il dispositivo tecnologico favorisce la confortevolezza degli spazi interni per gli occupanti dell’edificio, pur garantendo una invariata illuminazione degli ambienti, limitando il surriscaldamento, causato dalla radiazione sfavorevole, a valori prossimi alla temperatura dell’ambiente, attenuando la distribuzione disomogenea del calore sulla pelle interna. Il sistema è utile naturalmente, sia nel periodo estivo che nel periodo invernale. La particolarità della pelle esterna, viene utilizzata non solo per l’attenuazione del calore, ma anche per proteggere i materiali retrostanti e garantendo una loro maggiore durabilità ed un migliore livello prestazionale d’uso del materiale.
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