Le diverse concezioni del diritto si possono distinguere secondo due opposte visioni della relazione tra gli uomini: una prima vede nell’intersoggettività il continuo ricostituirsi dell’uomo quale soggetto esistente, una seconda vede il rapporto tra gli uomini come l’ambito di un relazionarsi ove ciascuno vi perviene già costituito nel suo essere un centro di imputazione. Nella prima visione gli uomini hanno la loro più iniziale relazione nella comune opera di acquisizione dell’essere-soggetto, inteso come inesauribile lavoro di disassoggettamento dell’uno mediante il disassoggettarsi dell’altro. Nella seconda visione gli uomini pervengono alle varie modalità di rapporto, manifestandovi il loro essere-già il ‘chi’ delle manifestazioni, che costituiscono i contenuti dei diversi tipi di relazione. Le regole omogenee alla prima visione sono qualificate dal loro essere volte a garantire che la relazione tra gli uomini sia tale da custodire il ricrearsi del reciproco disassoggettamento nel presentarsi dell’essere soggetto di ciascuno. Le regole omogenee alla seconda visione sono funzionali ai contenuti delle diverse relazioni e non sono alimentate dal custodire l’essenzialità dell’essere-soggetto di ogni altro, nel ricostituirsi della soggettività di ciascuno. L’interpretazione del desiderio dell’uomo, offerta dalla lettura di Lacan, apre alla distinzione tra il ricostituirsi del soggetto nella creazione di senso, mediante la parola presa dall’altro.

Per una filosofia del diritto nella prospettiva di Jacques Lacan / Romano, Bruno. - STAMPA. - (1991), pp. 3-282.

Per una filosofia del diritto nella prospettiva di Jacques Lacan

ROMANO, Bruno
1991

Abstract

Le diverse concezioni del diritto si possono distinguere secondo due opposte visioni della relazione tra gli uomini: una prima vede nell’intersoggettività il continuo ricostituirsi dell’uomo quale soggetto esistente, una seconda vede il rapporto tra gli uomini come l’ambito di un relazionarsi ove ciascuno vi perviene già costituito nel suo essere un centro di imputazione. Nella prima visione gli uomini hanno la loro più iniziale relazione nella comune opera di acquisizione dell’essere-soggetto, inteso come inesauribile lavoro di disassoggettamento dell’uno mediante il disassoggettarsi dell’altro. Nella seconda visione gli uomini pervengono alle varie modalità di rapporto, manifestandovi il loro essere-già il ‘chi’ delle manifestazioni, che costituiscono i contenuti dei diversi tipi di relazione. Le regole omogenee alla prima visione sono qualificate dal loro essere volte a garantire che la relazione tra gli uomini sia tale da custodire il ricrearsi del reciproco disassoggettamento nel presentarsi dell’essere soggetto di ciascuno. Le regole omogenee alla seconda visione sono funzionali ai contenuti delle diverse relazioni e non sono alimentate dal custodire l’essenzialità dell’essere-soggetto di ogni altro, nel ricostituirsi della soggettività di ciascuno. L’interpretazione del desiderio dell’uomo, offerta dalla lettura di Lacan, apre alla distinzione tra il ricostituirsi del soggetto nella creazione di senso, mediante la parola presa dall’altro.
1991
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Per una filosofia del diritto nella prospettiva di Jacques Lacan / Romano, Bruno. - STAMPA. - (1991), pp. 3-282.
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