Tutto il progetto è suddiviso in box facili da assemblare che di volta in volta sono elemento di tetto, di facciata, di giardino, box in cui far crescere elementi vegetazionali che si prestano al consumo immediato, all’acquisto, alla didattica e/o alla riscoperta di essenze ormai non più prodotte tipiche di alcune tradizioni. Il box può diventare anche il dispenser da cui attingere e conoscere, da cui prendere per comprare, da cui vedere e assaggiare. Il crop in the box adagio del progetto sta a simboleggiare la facilità rappresentata da una cassetta con la quale si può prendere e costruire, trasportare, impilare un orto da terrazzo, un giardino, un allestimento per un evento o l’istallazione per l’abitazione del singolo. Il singolo visitatore lascia Expo con un box di essenze da giardino o da orto sotto braccio, box che ieri era la facciata delle Architetture di Servizio, oggi un piccolo orto all’interno dell’abitazione del singolo. Le caratteristiche dello spazio aperto di pertinenza sono state ispirate dallo stesso concept che ha pervaso la progettazione delle Architetture di Servizio. La collocazione e la selezione delle specie vegetazionali indicata è strategica ai fini dell’offerta delle migliori condizioni di comfort bio-climatico e tiene conto delle singole esposizioni delle Architetture di Servizio e delle collegate specifiche necessità di ombreggiamento e schermatura. I “Biomi del Mondo”, le specie identitarie, i colori e le fisionomie caratteristiche dei paesaggi naturali e colturali dei luoghi di origine, determinano l’ambientazione delle funzioni offerte attraverso le Architetture di Servizio: non solo il verde ma anche gli arredi e gli altri elementi artificiali (es. le fontane) delle istallazioni all’aperto ripropongono i materiali tipici dei biomi rappresentati, denunciando un intento non solo estetico, ma anche didattico e di sensibilizzazione verso l’importanza della Biodiversità.

Concorso di idee per le Architetture di Servizio dell'EXPO 2015 a Milano / Dierna, Salvatore; Battisti, Alessandra; Cimini, Silvia; Andreucci, Maria Beatrice; Martinelli, Letizia; Morleo, Rosanna; Tucci, Fabrizio. - (2012).

Concorso di idee per le Architetture di Servizio dell'EXPO 2015 a Milano

Dierna, Salvatore;Battisti, Alessandra;Cimini, Silvia;Andreucci, Maria Beatrice;Martinelli, Letizia;Morleo, Rosanna;Tucci, Fabrizio
2012

Abstract

Tutto il progetto è suddiviso in box facili da assemblare che di volta in volta sono elemento di tetto, di facciata, di giardino, box in cui far crescere elementi vegetazionali che si prestano al consumo immediato, all’acquisto, alla didattica e/o alla riscoperta di essenze ormai non più prodotte tipiche di alcune tradizioni. Il box può diventare anche il dispenser da cui attingere e conoscere, da cui prendere per comprare, da cui vedere e assaggiare. Il crop in the box adagio del progetto sta a simboleggiare la facilità rappresentata da una cassetta con la quale si può prendere e costruire, trasportare, impilare un orto da terrazzo, un giardino, un allestimento per un evento o l’istallazione per l’abitazione del singolo. Il singolo visitatore lascia Expo con un box di essenze da giardino o da orto sotto braccio, box che ieri era la facciata delle Architetture di Servizio, oggi un piccolo orto all’interno dell’abitazione del singolo. Le caratteristiche dello spazio aperto di pertinenza sono state ispirate dallo stesso concept che ha pervaso la progettazione delle Architetture di Servizio. La collocazione e la selezione delle specie vegetazionali indicata è strategica ai fini dell’offerta delle migliori condizioni di comfort bio-climatico e tiene conto delle singole esposizioni delle Architetture di Servizio e delle collegate specifiche necessità di ombreggiamento e schermatura. I “Biomi del Mondo”, le specie identitarie, i colori e le fisionomie caratteristiche dei paesaggi naturali e colturali dei luoghi di origine, determinano l’ambientazione delle funzioni offerte attraverso le Architetture di Servizio: non solo il verde ma anche gli arredi e gli altri elementi artificiali (es. le fontane) delle istallazioni all’aperto ripropongono i materiali tipici dei biomi rappresentati, denunciando un intento non solo estetico, ma anche didattico e di sensibilizzazione verso l’importanza della Biodiversità.
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