Anche nel tardo CMt, il confronto di Origene con lo gnosticismo rappresenta la più profonda sfida per la sua teologia: pensare la relazione tra Dio e l’uomo nei termini di protologico mistero dell’immateriale pleroma relazionale, il mondo sensibile nei termini di caduta, la redenzione come rivelazione pneumatica dell’intima unione cristologica tra Dio e l’uomo nell’amore, l’intelligenza allegorica della Scrittura come inesausta anagogia intellettuale. Si è quindi cercato di mostrare come, a partire da un’affinità di opzione mistico-speculativa, il pensiero di Origene si articoli come sistematica ritrattazione cattolica di teologumeni valentiniani (in particolare attestati dal Vangelo secondo Filippo e dagli Excerpta ex Theodoto), dei quali sempre si respinge il dualismo teologico e rivelativo, la divisione in nature antropologiche, la svalutazione dell’anima e del suo libero arbitrio, la consustanzialità tra Dio e lo pneuma umano. Persino nel vangelo “umano” e semplice di Matteo – dal quale i giudeocristiani negano si possa persino dedurre l’annunzio della divinità di Cristo! –, il compito dell’esegeta è quello di innalzarsi all’abissale mistero speculativo del Logos di Dio e del suo creato corpo intellettuale, sicché, soltanto grazie alla provocazione divisiva valentiniana, Origene affina la sua antignostica reinterpretazione dialettica di Cristo come unione d’amore di distinti, relazionale fusione dell’uomo patiens (psichico) e di Dio (pneumatico), a partire dalla quale gli stessi storicamente dissonanti vangeli possono essere composti in armonia. Se Origene muove quindi dalla sfida dualistica gnostica, il suo superamento è una reductio ad unum, che legge forzatamente il divino Giovanni nell’umano Matteo, lega in uno il Logos e l’uomo Gesù, risolve lo psichico nello pneumatico, così come protologicamente ed escatologicamente fonde l’intero corpo intellettuale creaturale nel fuoco divino che lo accende.
Reductio ad unum. Dialettica cristologica e retractatio dello gnosticismo valentiniano nel Commento a Matteo di Origene / Lettieri, Gaetano. - STAMPA. - (2011), pp. 237-287.
Reductio ad unum. Dialettica cristologica e retractatio dello gnosticismo valentiniano nel Commento a Matteo di Origene.
LETTIERI, Gaetano
2011
Abstract
Anche nel tardo CMt, il confronto di Origene con lo gnosticismo rappresenta la più profonda sfida per la sua teologia: pensare la relazione tra Dio e l’uomo nei termini di protologico mistero dell’immateriale pleroma relazionale, il mondo sensibile nei termini di caduta, la redenzione come rivelazione pneumatica dell’intima unione cristologica tra Dio e l’uomo nell’amore, l’intelligenza allegorica della Scrittura come inesausta anagogia intellettuale. Si è quindi cercato di mostrare come, a partire da un’affinità di opzione mistico-speculativa, il pensiero di Origene si articoli come sistematica ritrattazione cattolica di teologumeni valentiniani (in particolare attestati dal Vangelo secondo Filippo e dagli Excerpta ex Theodoto), dei quali sempre si respinge il dualismo teologico e rivelativo, la divisione in nature antropologiche, la svalutazione dell’anima e del suo libero arbitrio, la consustanzialità tra Dio e lo pneuma umano. Persino nel vangelo “umano” e semplice di Matteo – dal quale i giudeocristiani negano si possa persino dedurre l’annunzio della divinità di Cristo! –, il compito dell’esegeta è quello di innalzarsi all’abissale mistero speculativo del Logos di Dio e del suo creato corpo intellettuale, sicché, soltanto grazie alla provocazione divisiva valentiniana, Origene affina la sua antignostica reinterpretazione dialettica di Cristo come unione d’amore di distinti, relazionale fusione dell’uomo patiens (psichico) e di Dio (pneumatico), a partire dalla quale gli stessi storicamente dissonanti vangeli possono essere composti in armonia. Se Origene muove quindi dalla sfida dualistica gnostica, il suo superamento è una reductio ad unum, che legge forzatamente il divino Giovanni nell’umano Matteo, lega in uno il Logos e l’uomo Gesù, risolve lo psichico nello pneumatico, così come protologicamente ed escatologicamente fonde l’intero corpo intellettuale creaturale nel fuoco divino che lo accende.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.