"Il progetto per il centro di produzione per cinema digitale si struttura come tentativo di conseguire un duplice risultato: costruire un complesso che, attraverso la riqualificazione di alcuni edifici preesistenti, assolva a funzioni tipologicamente molto avanzate, e ottenere al contempo un'immagine architettonica capace di promuovere il centro e renderlo riferimento per la produzione digitale internazionale. Nel progetto si è tenuto conto sia del preesistente ex macello che del sito. Parti architettoniche di un unico progetto, nel rispetto dell'architettura già esistente, coniugano architettura e natura in un sistema di segni e tessiture dando origine ad un complesso che, evocando la presenza del bellissimo castello angioino, si organizzano come una sorta di “anti-polo”. L'immagine realizzata trova eco nella memoria della fortezza angioina e viene radicata al suolo con l’aggiunta di importanti “azioni” compositive come l'introduzione dell'acqua all'interno dell'area tramite alcune “incisioni” nella linea di costa. Una di queste incisioni lascia fluire il mare tra gli edifici con il preciso intento di “misurare” la distanza tra questi, ed isolare il teatro di posa che galleggiando su di uno specchio d'acqua, emerge come una torre dagli spalti vegetali di una nuova fortezza."
Progetto per il Centro Multimediale per la produzione del cinema digitale - Mola di Bari / Salimei, Guendalina. - (2009).
Progetto per il Centro Multimediale per la produzione del cinema digitale - Mola di Bari
SALIMEI, Guendalina
2009
Abstract
"Il progetto per il centro di produzione per cinema digitale si struttura come tentativo di conseguire un duplice risultato: costruire un complesso che, attraverso la riqualificazione di alcuni edifici preesistenti, assolva a funzioni tipologicamente molto avanzate, e ottenere al contempo un'immagine architettonica capace di promuovere il centro e renderlo riferimento per la produzione digitale internazionale. Nel progetto si è tenuto conto sia del preesistente ex macello che del sito. Parti architettoniche di un unico progetto, nel rispetto dell'architettura già esistente, coniugano architettura e natura in un sistema di segni e tessiture dando origine ad un complesso che, evocando la presenza del bellissimo castello angioino, si organizzano come una sorta di “anti-polo”. L'immagine realizzata trova eco nella memoria della fortezza angioina e viene radicata al suolo con l’aggiunta di importanti “azioni” compositive come l'introduzione dell'acqua all'interno dell'area tramite alcune “incisioni” nella linea di costa. Una di queste incisioni lascia fluire il mare tra gli edifici con il preciso intento di “misurare” la distanza tra questi, ed isolare il teatro di posa che galleggiando su di uno specchio d'acqua, emerge come una torre dagli spalti vegetali di una nuova fortezza."I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.