L’Europa degli anni novanta ha assistito al progressivo affermarsi di una nuova idea di sviluppo: uno sviluppo attento alla dimensione sociale e ambientale – e non più solo a quella economica – dell’esistenza umana; comprensivo dei territori e dei contesti locali, quegli spazi nei quali le popolazioni vivono e interagiscono, e non più solo della dimensione transnazionale e globale dei fenomeni; ispirato a un approccio integrato delle politiche, in una logica di tipo bottom up, tesa alla valorizzazione del potenziale endogeno, con i concetti di partnership e governance sullo sfondo. Tale idea di sviluppo ha origine da un intenso dibattito intellettuale che, rimasto nella penombra durante i liberisti anni ottanta, riesce a vedere la luce nell’Europa riformista degli anni novanta. Nasce da una visione del mondo, dirompente e anticipatrice, di un leader, Jacques Delors, e dalla condivisione di quell’idea da parte della sinistra europea che quel leader ha sostenuto. Il volume rivela quella visione del mondo, spiegandone i presupposti logici e rinvenendone i fondamenti teorici. Di questa nuova idea di sviluppo sono espressione i Patti territoriali per l’occupazione, introdotti dall’Unione Europea, prima, come azione pilota, e riconosciuti poi nella mainstream dei Fondi strutturali. I Patti territoriali per l’occupazione: né strumento, né modello, bensì possibile metodologia di intervento per lo sviluppo locale in Europa.
L’Europa dello sviluppo locale. I patti territoriali per l’occupazione in una prospettiva comparata / Staniscia, Barbara. - STAMPA. - (2003), pp. 1-116.
L’Europa dello sviluppo locale. I patti territoriali per l’occupazione in una prospettiva comparata
STANISCIA, BARBARA
2003
Abstract
L’Europa degli anni novanta ha assistito al progressivo affermarsi di una nuova idea di sviluppo: uno sviluppo attento alla dimensione sociale e ambientale – e non più solo a quella economica – dell’esistenza umana; comprensivo dei territori e dei contesti locali, quegli spazi nei quali le popolazioni vivono e interagiscono, e non più solo della dimensione transnazionale e globale dei fenomeni; ispirato a un approccio integrato delle politiche, in una logica di tipo bottom up, tesa alla valorizzazione del potenziale endogeno, con i concetti di partnership e governance sullo sfondo. Tale idea di sviluppo ha origine da un intenso dibattito intellettuale che, rimasto nella penombra durante i liberisti anni ottanta, riesce a vedere la luce nell’Europa riformista degli anni novanta. Nasce da una visione del mondo, dirompente e anticipatrice, di un leader, Jacques Delors, e dalla condivisione di quell’idea da parte della sinistra europea che quel leader ha sostenuto. Il volume rivela quella visione del mondo, spiegandone i presupposti logici e rinvenendone i fondamenti teorici. Di questa nuova idea di sviluppo sono espressione i Patti territoriali per l’occupazione, introdotti dall’Unione Europea, prima, come azione pilota, e riconosciuti poi nella mainstream dei Fondi strutturali. I Patti territoriali per l’occupazione: né strumento, né modello, bensì possibile metodologia di intervento per lo sviluppo locale in Europa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.