Le avventure di Pinocchio di Collodi sono un testo di inesauribile vitalità, all’origine di una quantità di studi critici, di orientamento e profilo diversissimi. E soprattutto all’origine di infinite riprese e riproposte, di innumerevoli traduzioni, riduzioni, adattamenti, interpretazioni e rielaborazioni creative. Un successo che è motivo di sfida e di preoccupazione insieme: come affrontare un testo così letto e così studiato, senza farsi travolgere dalla mole dei dati che lo riguardano, e che immediatamente gli si affollano attorno? Eppure, riaprendone le pagine, riconosciamo a Pinocchio la capacità di scrollarsi in modo lieve dalle tante e successive interpretazioni, e di imporci la novità di una lettura diretta, di sorprenderci e di rivelarci nuovi dettagli o venature di senso: insomma, le qualità che secondo Italo Calvino fanno la forza di un classico, e rendono sempre possibile riaccostarlo. Riaprendo un dossier ricco come quello che accompagna il nostro testo, l’obbiettivo è quello di cercare di cogliere, in una prospettiva semiotica coerente, le radici testuali di tanta fortuna e produttività, e al tempo stesso di arrivare a mettere in luce alcuni principi secondo cui organizzare il corpus allargato, quella sorta di tradizione cui Pinocchio ha dato luogo. Si tratta di approfittare dell’accoglienza immediata del testo, della sua dimensione di fiaba buffa, per specificare progressivamente livelli, fuochi di lettura, per confrontare gli approcci e i loro risultati, attraversando gli ambiti espressivi e le occasioni spazio-temporali delle riproposte, cercando di indagare ancora una volta i motivi per cui un testo conosce a un tempo tanta diffusione e mantiene tanta freschezza.
Tra un Pinocchio e l'altro / Pezzini, Isabella. - STAMPA. - (2012), pp. 7-30.
Tra un Pinocchio e l'altro
PEZZINI, Isabella
2012
Abstract
Le avventure di Pinocchio di Collodi sono un testo di inesauribile vitalità, all’origine di una quantità di studi critici, di orientamento e profilo diversissimi. E soprattutto all’origine di infinite riprese e riproposte, di innumerevoli traduzioni, riduzioni, adattamenti, interpretazioni e rielaborazioni creative. Un successo che è motivo di sfida e di preoccupazione insieme: come affrontare un testo così letto e così studiato, senza farsi travolgere dalla mole dei dati che lo riguardano, e che immediatamente gli si affollano attorno? Eppure, riaprendone le pagine, riconosciamo a Pinocchio la capacità di scrollarsi in modo lieve dalle tante e successive interpretazioni, e di imporci la novità di una lettura diretta, di sorprenderci e di rivelarci nuovi dettagli o venature di senso: insomma, le qualità che secondo Italo Calvino fanno la forza di un classico, e rendono sempre possibile riaccostarlo. Riaprendo un dossier ricco come quello che accompagna il nostro testo, l’obbiettivo è quello di cercare di cogliere, in una prospettiva semiotica coerente, le radici testuali di tanta fortuna e produttività, e al tempo stesso di arrivare a mettere in luce alcuni principi secondo cui organizzare il corpus allargato, quella sorta di tradizione cui Pinocchio ha dato luogo. Si tratta di approfittare dell’accoglienza immediata del testo, della sua dimensione di fiaba buffa, per specificare progressivamente livelli, fuochi di lettura, per confrontare gli approcci e i loro risultati, attraversando gli ambiti espressivi e le occasioni spazio-temporali delle riproposte, cercando di indagare ancora una volta i motivi per cui un testo conosce a un tempo tanta diffusione e mantiene tanta freschezza.File | Dimensione | Formato | |
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