Il processo riproduttivo coinvolge una serie di meccanismi immunologici che da protettivi nei confronti del gamete maschile, dalla sua produzione sino alla fusione con la cellula uovo, possono, in situazioni particolari che verranno esaminate, trasformarsi in elementi aggressivi dello spermatozoo con conseguente impossibilità della cellula germinale di esplicare la sua potenzialità fecondante. Il sistema immunocompetente può interferire positivamente o negativamente con la funzione riproduttiva a vari livelli. In particolare ricordiamo che: 1) lo spermatozoo ed il liquido seminale costituiscono un pool di antigeni protetti da un meccanismo specifico di tolleranza immunologica; lo spermatozoo maturo, dotato come è di movimento autonomo potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un essere unicellulare aploide distinto in maniera netta sia dall’organismo produttore che dal ricevente; 2) gli stessi antigeni vengono in contatto con il sistema immunocompetente femminile in maniera massiccia e ripetuta durante i rapporti sessuali, senza che questo induca nella stragrande maggioranza dei casi fenomeni di sensibilizzazione; 3) ad una cellula estranea quale lo spermatozoo l’organismo femminile concede il “permesso” di penetrare e risalire lungo le vie genitali, e di fecondare la cellula-uovo fondendo con essa i propri determinanti antigenici di istocompatibilità; 4) la cellula fecondata cosi formatasi è in grado di impiantarsi per lungo tempo dando vita ad un nuovo individuo immunologicamente in parte estraneo, ma tollerato nonostante nessuna barriera evidente lo difenda, o difenda la madre, da una reazione di rigetto “reciproco”, creando una catena di eventi ripetibili con eventuali successive gravidanze. Peraltro, vi sono individui nei quali questi normali eventi riproduttivi non avvengono ed in cui si instaura una infertilità o una ricorrente abortività su base sicuramente immunologica. Come conseguenza di tali alterazioni si possono instaurare nel maschio forme di patologia autoimmune antispermatozoo spontanea o provocata e forme di infertilità femminile su base immunologica sia nel senso di isoimmunizzazione antispermatozoo che di modificazioni della “tolleranza” nei confronti del prodotto del concepimento. Pertanto, proprio lo studio dell’immunologia sembrerebbe poter rispondere ad alcuni degli interrogativi più complessi in tema di riproduzione umana e dischiudere prospettive nuove nella terapia dell’infertilità su base immunologica.
L'infertilità Immunologica / F., Dondero; Lenzi, Andrea. - STAMPA. - 62:(1991), pp. 5-54.
L'infertilità Immunologica
LENZI, Andrea
1991
Abstract
Il processo riproduttivo coinvolge una serie di meccanismi immunologici che da protettivi nei confronti del gamete maschile, dalla sua produzione sino alla fusione con la cellula uovo, possono, in situazioni particolari che verranno esaminate, trasformarsi in elementi aggressivi dello spermatozoo con conseguente impossibilità della cellula germinale di esplicare la sua potenzialità fecondante. Il sistema immunocompetente può interferire positivamente o negativamente con la funzione riproduttiva a vari livelli. In particolare ricordiamo che: 1) lo spermatozoo ed il liquido seminale costituiscono un pool di antigeni protetti da un meccanismo specifico di tolleranza immunologica; lo spermatozoo maturo, dotato come è di movimento autonomo potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un essere unicellulare aploide distinto in maniera netta sia dall’organismo produttore che dal ricevente; 2) gli stessi antigeni vengono in contatto con il sistema immunocompetente femminile in maniera massiccia e ripetuta durante i rapporti sessuali, senza che questo induca nella stragrande maggioranza dei casi fenomeni di sensibilizzazione; 3) ad una cellula estranea quale lo spermatozoo l’organismo femminile concede il “permesso” di penetrare e risalire lungo le vie genitali, e di fecondare la cellula-uovo fondendo con essa i propri determinanti antigenici di istocompatibilità; 4) la cellula fecondata cosi formatasi è in grado di impiantarsi per lungo tempo dando vita ad un nuovo individuo immunologicamente in parte estraneo, ma tollerato nonostante nessuna barriera evidente lo difenda, o difenda la madre, da una reazione di rigetto “reciproco”, creando una catena di eventi ripetibili con eventuali successive gravidanze. Peraltro, vi sono individui nei quali questi normali eventi riproduttivi non avvengono ed in cui si instaura una infertilità o una ricorrente abortività su base sicuramente immunologica. Come conseguenza di tali alterazioni si possono instaurare nel maschio forme di patologia autoimmune antispermatozoo spontanea o provocata e forme di infertilità femminile su base immunologica sia nel senso di isoimmunizzazione antispermatozoo che di modificazioni della “tolleranza” nei confronti del prodotto del concepimento. Pertanto, proprio lo studio dell’immunologia sembrerebbe poter rispondere ad alcuni degli interrogativi più complessi in tema di riproduzione umana e dischiudere prospettive nuove nella terapia dell’infertilità su base immunologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.