Mentre fa emergere il nesso tra economia, etica e politica, l’autrice segue il cammino dell’ebraismo odierno che, lasciatosi alle spalle la chiusura del ghetto e l’assimilazione nella cosmopoli, sa dar voce alla propria saggezza millenaria per accogliere le nuove sfide del tempo globale. Le questioni della cittadinanza e dell’esilio, del rifiuto dell’altro e dei diritti, si alternano ai temi di ecologia e di bioetica. Ogni aforisma, ogni paragrafo, si offre separatamente alla lettura. Sta qui il fascino di queste pagine, scandite con ritmo quasi poetico, dove la passione si accompagna al rigore. Sullo sfondo di una lontananza quasi desertica, dove tutto assume contorni più precisi, risuonano le parole dei filosofi, di Spinoza e Wittgenstein, Arendt e Benjamin, Maimonide e Lévinas, che si coniugano con quelle di rabbini, poeti e kabbalisti, in una polifonia che restituisce il grande dialogo della tradizione ebraica. «In avvenire ricordati di ricordarti l’avvenire» è il motto in cui Di Cesare condensa il significato di essere ebrei, nella memoria viva di Auschwitz e nell’attesa di una promessa che esige responsabilità. In modo del tutto inedito Israele è allora indicato come «laboratorio politico della globalizzazione», mentre viene delineata per Gerusalemme una nuova, antica forma di sovranità, dove gli abitanti, gli «stranieri residenti», sappiano ospitare l’Estraneità.

La giustizia deve essere di questo mondo. Paesaggi dell'etica ebraica / DI CESARE, Donatella. - STAMPA. - (2012), pp. 1-215.

La giustizia deve essere di questo mondo. Paesaggi dell'etica ebraica

DI CESARE, Donatella
2012

Abstract

Mentre fa emergere il nesso tra economia, etica e politica, l’autrice segue il cammino dell’ebraismo odierno che, lasciatosi alle spalle la chiusura del ghetto e l’assimilazione nella cosmopoli, sa dar voce alla propria saggezza millenaria per accogliere le nuove sfide del tempo globale. Le questioni della cittadinanza e dell’esilio, del rifiuto dell’altro e dei diritti, si alternano ai temi di ecologia e di bioetica. Ogni aforisma, ogni paragrafo, si offre separatamente alla lettura. Sta qui il fascino di queste pagine, scandite con ritmo quasi poetico, dove la passione si accompagna al rigore. Sullo sfondo di una lontananza quasi desertica, dove tutto assume contorni più precisi, risuonano le parole dei filosofi, di Spinoza e Wittgenstein, Arendt e Benjamin, Maimonide e Lévinas, che si coniugano con quelle di rabbini, poeti e kabbalisti, in una polifonia che restituisce il grande dialogo della tradizione ebraica. «In avvenire ricordati di ricordarti l’avvenire» è il motto in cui Di Cesare condensa il significato di essere ebrei, nella memoria viva di Auschwitz e nell’attesa di una promessa che esige responsabilità. In modo del tutto inedito Israele è allora indicato come «laboratorio politico della globalizzazione», mentre viene delineata per Gerusalemme una nuova, antica forma di sovranità, dove gli abitanti, gli «stranieri residenti», sappiano ospitare l’Estraneità.
2012
9788864115191
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
La giustizia deve essere di questo mondo. Paesaggi dell'etica ebraica / DI CESARE, Donatella. - STAMPA. - (2012), pp. 1-215.
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