In Europa, ma soprattutto in Italia, le trasformazioni che, fra la fine del XX e il principio del XXI secolo, hanno interessato le istituzioni museali, in genere e nello specifico quelle inerenti l’arte contemporanea, rispecchiano quel processo, ancora in atto, di riflessione, confronto, proposizione e sperimentazione sulla funzione e sul ruolo che queste strutture possono assumere nella diffusione della cultura, nel mantenimento dei caratteri identitari nazionali e locali, nello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio, nei processi di integrazione sociale e culturale. In particolare in Italia l’evoluzione e la nuova configurazione dell’istituto museale s’inquadra e assume una posizione centrale a partire da un contesto evolutivo di cambiamento nella definizione stessa di bene culturale, di riconoscimento di nuovi attributi di “valore” ai beni culturali e di riforma della pubblica amministrazione che nella loro trasformazione, peraltro ancora in atto, hanno generato e continuano a produrre, anche nel confronto con esperienze estere, profondi cambiamenti strutturali in generale nel settore del patrimonio culturale, e conseguentemente anche nello specifico “mondo” dei musei. Il settore dei beni culturali e in esso l’istituzione museale hanno dovuto ridefinirsi progressivamente, cercando un nuovo e diverso ruolo e conseguentemente forme di organizzazione e di strutturazione spaziale coerenti con i nuovi assetti e in grado di rispondere alle sollecitazioni derivanti da quel profondo cambiamento sociale ed economico che a partire dagli anni ‘60 del XX secolo ha modificato i comportamenti e le scelte individuali e di gruppo. Infatti con l’emergere e la dilatazione di consumi culturali di massa, di nuove forme di comunicazione, rappresentazione e diffusione di molti diversi tipi di messaggi (inclusi quelli culturali), degli strumenti multimediali e del web si è generato anche un progressivo mutamento nel rapporto individuale e collettivo con i beni, gli spazi e le manifestazioni culturali. Dagli anni ’90 del XX secolo si è assistito ad un progressivo e costante incremento della domanda interessata, in generale, alla produzione di beni e attività “artistiche” e, nello specifico, alle diverse espressioni dell’arte contemporanea; domanda sempre più, costituita da un pubblico molto vario per età, cultura, esigenze, motivazioni; contemporaneamente anche l’offerta dei beni e delle attività “artistiche” ha subito una significativa estensione, mutando le forme e i modi di proposizione. Indicativo a tal proposito è l’aumento esponenziale dell’offerta di mostre d’arte temporanee, ospitate non più solo nei musei, ma anche in nuovi luoghi istituzionali, pubblici e privati, specificamente destinati ad accogliere e produrre esposizioni, spesso itineranti, in sedi usuali (musei, gallerie, fiere, ecc.) e meno consuete (come stazioni, ferroviarie o della metropolitana; fabbriche, dismesse e non; ospedali; cantine sociali). Le mostre temporanee, connesse, spesso, ad iniziative collaterali di forte richiamo, diventano eventi che catalizzano l’attenzione di un numero sempre maggiore di visitatori, potente elemento di richiamo per turisti di provenienza sia estera sia nazionale. Conseguentemente e parallelamente, nel dibattito scientifico sono andati emergendo nuovi temi legati: allo statusdei musei, in generale, e, nello specifico, di quelli destinati all’arte moderna e contemporanea; alla definizione della loro missione; all’articolazione, realizzazione, sistemazione, funzionamento, organizzazione degli spazi fisici e delle attività che in essi devono essere realizzate; alle competenze di quanti operano nel mondo dei musei (direttamente all’interno o indirettamente all’esterno) che nel nuovo contesto delineatosi negli ultimi trent’anni risultano profondamente mutate. In Italia, durante questa lunga e significativa fase di trasformazione, numerosi e susseguenti provvedimenti legislativi hanno portato a un diverso assetto giuridico e istituzionale, e conseguentemente a una diversa configurazione organizzativa, gestionale, spaziale dell’istituto museale, che tuttavia nonostante la proposizione e/o l’introduzione di nuovi strumenti operativi presentano ancora significativi aspetti non sufficientemente definiti e perfezionati nella loro coerenza interna e reciproca; dunque il dibattito su questi temi continua ad essere ancora molto vivo e in continua evoluzione.

Beni culturali e musei: trasformazioni in atto e prospettive future / Guarini, Maria Rosaria. - STAMPA. - (2012), pp. 117-133.

Beni culturali e musei: trasformazioni in atto e prospettive future

GUARINI, Maria Rosaria
2012

Abstract

In Europa, ma soprattutto in Italia, le trasformazioni che, fra la fine del XX e il principio del XXI secolo, hanno interessato le istituzioni museali, in genere e nello specifico quelle inerenti l’arte contemporanea, rispecchiano quel processo, ancora in atto, di riflessione, confronto, proposizione e sperimentazione sulla funzione e sul ruolo che queste strutture possono assumere nella diffusione della cultura, nel mantenimento dei caratteri identitari nazionali e locali, nello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio, nei processi di integrazione sociale e culturale. In particolare in Italia l’evoluzione e la nuova configurazione dell’istituto museale s’inquadra e assume una posizione centrale a partire da un contesto evolutivo di cambiamento nella definizione stessa di bene culturale, di riconoscimento di nuovi attributi di “valore” ai beni culturali e di riforma della pubblica amministrazione che nella loro trasformazione, peraltro ancora in atto, hanno generato e continuano a produrre, anche nel confronto con esperienze estere, profondi cambiamenti strutturali in generale nel settore del patrimonio culturale, e conseguentemente anche nello specifico “mondo” dei musei. Il settore dei beni culturali e in esso l’istituzione museale hanno dovuto ridefinirsi progressivamente, cercando un nuovo e diverso ruolo e conseguentemente forme di organizzazione e di strutturazione spaziale coerenti con i nuovi assetti e in grado di rispondere alle sollecitazioni derivanti da quel profondo cambiamento sociale ed economico che a partire dagli anni ‘60 del XX secolo ha modificato i comportamenti e le scelte individuali e di gruppo. Infatti con l’emergere e la dilatazione di consumi culturali di massa, di nuove forme di comunicazione, rappresentazione e diffusione di molti diversi tipi di messaggi (inclusi quelli culturali), degli strumenti multimediali e del web si è generato anche un progressivo mutamento nel rapporto individuale e collettivo con i beni, gli spazi e le manifestazioni culturali. Dagli anni ’90 del XX secolo si è assistito ad un progressivo e costante incremento della domanda interessata, in generale, alla produzione di beni e attività “artistiche” e, nello specifico, alle diverse espressioni dell’arte contemporanea; domanda sempre più, costituita da un pubblico molto vario per età, cultura, esigenze, motivazioni; contemporaneamente anche l’offerta dei beni e delle attività “artistiche” ha subito una significativa estensione, mutando le forme e i modi di proposizione. Indicativo a tal proposito è l’aumento esponenziale dell’offerta di mostre d’arte temporanee, ospitate non più solo nei musei, ma anche in nuovi luoghi istituzionali, pubblici e privati, specificamente destinati ad accogliere e produrre esposizioni, spesso itineranti, in sedi usuali (musei, gallerie, fiere, ecc.) e meno consuete (come stazioni, ferroviarie o della metropolitana; fabbriche, dismesse e non; ospedali; cantine sociali). Le mostre temporanee, connesse, spesso, ad iniziative collaterali di forte richiamo, diventano eventi che catalizzano l’attenzione di un numero sempre maggiore di visitatori, potente elemento di richiamo per turisti di provenienza sia estera sia nazionale. Conseguentemente e parallelamente, nel dibattito scientifico sono andati emergendo nuovi temi legati: allo statusdei musei, in generale, e, nello specifico, di quelli destinati all’arte moderna e contemporanea; alla definizione della loro missione; all’articolazione, realizzazione, sistemazione, funzionamento, organizzazione degli spazi fisici e delle attività che in essi devono essere realizzate; alle competenze di quanti operano nel mondo dei musei (direttamente all’interno o indirettamente all’esterno) che nel nuovo contesto delineatosi negli ultimi trent’anni risultano profondamente mutate. In Italia, durante questa lunga e significativa fase di trasformazione, numerosi e susseguenti provvedimenti legislativi hanno portato a un diverso assetto giuridico e istituzionale, e conseguentemente a una diversa configurazione organizzativa, gestionale, spaziale dell’istituto museale, che tuttavia nonostante la proposizione e/o l’introduzione di nuovi strumenti operativi presentano ancora significativi aspetti non sufficientemente definiti e perfezionati nella loro coerenza interna e reciproca; dunque il dibattito su questi temi continua ad essere ancora molto vivo e in continua evoluzione.
2012
IL MUSEO CONTEMPORANEO storie esperienze competenze
9788849223132
valorizzazione del patrimonio urbano-architettonico; criteri di valutazione; gestione integrata processi trasformazione insediativa; valore dei beni
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Beni culturali e musei: trasformazioni in atto e prospettive future / Guarini, Maria Rosaria. - STAMPA. - (2012), pp. 117-133.
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