Allestire l'antico. Un progetto per le terme di Caracalla. Gli spazi ipogei

Lo scritto illustra la prima fase d’ideazione del progetto di musealizzazione degli spazi ipogei delle Terme di Caracalla, elaborato a partire dallo studio dei dati prodotti dalle ultime campagne d’indagine speleo-archeologiche e da una serie di sopralluoghi condotti in prima persona dall’autore. Il progetto museologico è stato sviluppato di concerto con la dottoressa Marina Piranomonte della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, sulla base del possente studio condotto dalla dottoressa Gunilde Jenewein pubblicato con il titolo Die Architekturdekoration der Caracallathermenn, Österreichischen Akademie der Wissenschaften, nel 2008. L’idea-guida del progetto è stata quella di introdurre nello spazio apparati museografici leggeri pen¬sati come ospiti, capaci di fungere da contrappunto alla solidità delle masse laterizie storiche. Il sistema museografico così inteso, sorta di attrezzatura spaziale, viene a co¬stituire una figura autonoma, svincolata dall’involucro che la ospita, a ripercorrere l’antico tracciato di distribuzione interna dei sotterranei. La luce naturale, che penetra in molti ambienti attraverso serie di lucernari, diviene strumento fondamentale di elaborazione di una teoria interpretativa dello spazio. Il concetto di riflessione e riverberazione luminosa acquistano, in questo contesto, il carattere di tematiche leader sulle quali costruire un’idea di spazio espositivo vivo, dove l’attenzione per la conservazione si sposa con il concetto di museo come luogo animato in cui compiere un’esperienza fenomenico-percettiva. Piccole superfici specchianti animano le pavimentazioni lignee degli apparati museografici. Laddove gli interramenti e le occlusioni impediscono la fruizione delle gallerie, altre e più consistenti superfici specchianti introducono effetti di sfondamento che recuperano profondità di percezione e di valore al¬trimenti perdute.