La presenza massiccia di schiavi e liberti nelle testimonianze provenienti dalla prassi economica (bolli di anfore, laterizi, ceramiche fini — quali i vasi a vernice nera, i vasi in terra sigillata, ecc. — lucerne, dolii, fistulae [tubi], e così via) è fenomeno ben noto ad archeologi ed epigrafisti. Proprio da alcune di tali testimonianze l’autore prende le mosse per svolgere il discorso su servus e libertus strumenti dell’imprenditore romano. L’esame si concentra sul profilo giuridico-organizzativo dell’attività economica cui esse si riferiscono, e fa luce sul ruolo e sulla posizione degli schiavi e dei liberti all’interno dell’organizzazione e sui rapporti fra di loro intercorrenti. Accanto all’ipotesi del liberto strumento imprenditoriale del patrono occorre ovviamente considerare anche quella del liberto che svolge in autonomia la sua negotiatio, pur all’interno naturalmente del rapporto di patronato. Ad una tale situazione potrebbero far pensare: le fonti in cui si discute della possibilità del libertus di esercire, ricorrendo determinate condizioni, il medesimo genus negotiationis del patrono in concorrenza con lo stesso; e pure, in una qualche misura, le fonti, assai numerose, in cui si parla di manomissione condizionata al pagamento di una somma di denaro. In quest’ultimo caso si potrebbe infatti pensare ad una sorta di chiusura, di liquidazione del rapporto.
Servus e libertus / DI PORTO, Andrea. - STAMPA. - (2004), pp. 64-96.
Servus e libertus
DI PORTO, Andrea
2004
Abstract
La presenza massiccia di schiavi e liberti nelle testimonianze provenienti dalla prassi economica (bolli di anfore, laterizi, ceramiche fini — quali i vasi a vernice nera, i vasi in terra sigillata, ecc. — lucerne, dolii, fistulae [tubi], e così via) è fenomeno ben noto ad archeologi ed epigrafisti. Proprio da alcune di tali testimonianze l’autore prende le mosse per svolgere il discorso su servus e libertus strumenti dell’imprenditore romano. L’esame si concentra sul profilo giuridico-organizzativo dell’attività economica cui esse si riferiscono, e fa luce sul ruolo e sulla posizione degli schiavi e dei liberti all’interno dell’organizzazione e sui rapporti fra di loro intercorrenti. Accanto all’ipotesi del liberto strumento imprenditoriale del patrono occorre ovviamente considerare anche quella del liberto che svolge in autonomia la sua negotiatio, pur all’interno naturalmente del rapporto di patronato. Ad una tale situazione potrebbero far pensare: le fonti in cui si discute della possibilità del libertus di esercire, ricorrendo determinate condizioni, il medesimo genus negotiationis del patrono in concorrenza con lo stesso; e pure, in una qualche misura, le fonti, assai numerose, in cui si parla di manomissione condizionata al pagamento di una somma di denaro. In quest’ultimo caso si potrebbe infatti pensare ad una sorta di chiusura, di liquidazione del rapporto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.