Note sull’immaginare

L’obiettivo principale del saggio è quello di distinguere la dimensione pienamente sociale dell’immaginario, dall’unicità creativa dell’immaginazione, se il primo può infatti essere pensato come la sede di immagini socialmente riconosciute, capaci di essere controllate e interpretate, la seconda, al contrario, è una facoltà capace di ampliare i significati delle cose, di staccarsi dalla realtà, dalle sue razionalità, dalle certezze del senso comune. I folli, gli innamorati, i poeti, sono queste tre figure che rompendo le regole della vita quotidiana, dimostrano la capacità dell’immaginazione di trasformare il mondo. Una capacità che oggi è però in pericolo. Produzione bulimica di immagini e anoressia dell’immaginazione, è in questo paradosso tipico di una società dello spettacolo che ha raggiunto la sua massima performatività, che si nasconde, in tutto interno al nostro corpo sociale, il più pericoloso dei nemici.