Una particolarissima vicenda giudiziaria, il procedimento di esecuzione che ha portato alla confisca, disposta dal G.i.p. di Pesaro, del famoso “Atleta Vittorioso”, statua bronzea risalente al periodo ellenistico e attribuita allo scultore greco Lisippo, dal momento del suo ritrovamento al centro di dispute in-ternazionali, ha condotto la Corte di Cassazione a intervenire su una tematica di particolare rilievo: la necessaria proponibilità dell’opposizione (con correlato successivo incidente di esecuzione) avverso l’ordinanza dispositiva della confisca in executivis. Sono questi i dati salienti della vicenda dai quali prende avvio l’indagine a quattro mani degli Autori, i quali preliminarmente si interrogano circa l’astratta adottabilità di un provvedimento di confisca contestualmente ad una decisione con la quale l’autorità giudiziaria abbia disposto l’archiviazione del procedimento e in un secondo momento sottolineano i limiti intrinseci all’operatività della confisca in fase di esecuzione. Particolarmente interessante è infine l’analisi dell’anomala posizione del terzo estraneo nella confisca in esecuzione di beni archeologici, nonché la chiosa sui nuovi profili sovranazionali della confisca considerata come pena.
Prescrizione, terzo estraneo e confisca in executivis di beni archeologici (a margine della vicenda dell’Atleta Vittorioso di Lisippo) / Gaito, Alfredo; M., Antinucci. - STAMPA. - 2(2011), pp. 1185-1202.
Prescrizione, terzo estraneo e confisca in executivis di beni archeologici (a margine della vicenda dell’Atleta Vittorioso di Lisippo)
GAITO, ALFREDO;
2011
Abstract
Una particolarissima vicenda giudiziaria, il procedimento di esecuzione che ha portato alla confisca, disposta dal G.i.p. di Pesaro, del famoso “Atleta Vittorioso”, statua bronzea risalente al periodo ellenistico e attribuita allo scultore greco Lisippo, dal momento del suo ritrovamento al centro di dispute in-ternazionali, ha condotto la Corte di Cassazione a intervenire su una tematica di particolare rilievo: la necessaria proponibilità dell’opposizione (con correlato successivo incidente di esecuzione) avverso l’ordinanza dispositiva della confisca in executivis. Sono questi i dati salienti della vicenda dai quali prende avvio l’indagine a quattro mani degli Autori, i quali preliminarmente si interrogano circa l’astratta adottabilità di un provvedimento di confisca contestualmente ad una decisione con la quale l’autorità giudiziaria abbia disposto l’archiviazione del procedimento e in un secondo momento sottolineano i limiti intrinseci all’operatività della confisca in fase di esecuzione. Particolarmente interessante è infine l’analisi dell’anomala posizione del terzo estraneo nella confisca in esecuzione di beni archeologici, nonché la chiosa sui nuovi profili sovranazionali della confisca considerata come pena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.