In un concreto esercizio di pianificazione territoriale, il Quadro di Riferimento Socio-economico e Territoriale del Lazio, un tentativo di innovazione delle strategie territoriali di organizzazione dei sistemi urbani (la cosiddetta politica dell’armatura urbana), sulla scorta di un esame di dettaglio della dotazione attuale, dell’evoluzione prevedibile, e dei “bisogni”, valutati in termini di dimensione del servizio, di popolazione servita, di accessibilità (sia come servizi singoli che come insiemi di servizi, tenendo conto dell’effetto cumulativo) nell’arco di un decennio, di cinquanta tipi di attività di servizio, pubbliche e private. Esso si basa sulla redistribuzione, nella trama insediativa, delle attività di servizio e in particolare di quelle “superiori”, per insiemi o complessi integrati (costituiti da gruppi di servizi legati tra loro da effettivi rapporti di interdipendenza, piuttosto che, come nelle teorie classiche della localizzazione dall’affinità del livello gerarchico), come perno per riorganizzare la rete urbana regionale diffondendo in tutte le sue parti le occasioni di vita urbana.
Progetto di assetto dell'armatura urbana del Lazio del Quadro di Riferimento Socio-economico e Territoriale del Lazio / Cassetti, Roberto. - (1980).
Progetto di assetto dell'armatura urbana del Lazio del Quadro di Riferimento Socio-economico e Territoriale del Lazio
CASSETTI, Roberto
1980
Abstract
In un concreto esercizio di pianificazione territoriale, il Quadro di Riferimento Socio-economico e Territoriale del Lazio, un tentativo di innovazione delle strategie territoriali di organizzazione dei sistemi urbani (la cosiddetta politica dell’armatura urbana), sulla scorta di un esame di dettaglio della dotazione attuale, dell’evoluzione prevedibile, e dei “bisogni”, valutati in termini di dimensione del servizio, di popolazione servita, di accessibilità (sia come servizi singoli che come insiemi di servizi, tenendo conto dell’effetto cumulativo) nell’arco di un decennio, di cinquanta tipi di attività di servizio, pubbliche e private. Esso si basa sulla redistribuzione, nella trama insediativa, delle attività di servizio e in particolare di quelle “superiori”, per insiemi o complessi integrati (costituiti da gruppi di servizi legati tra loro da effettivi rapporti di interdipendenza, piuttosto che, come nelle teorie classiche della localizzazione dall’affinità del livello gerarchico), come perno per riorganizzare la rete urbana regionale diffondendo in tutte le sue parti le occasioni di vita urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.