Il Castello Angioino di Gaeta è un complesso fortificato che ancora oggi ricalca la struttura del forte costruito da Carlo I d’Angiò, nel 1279, con la duplice funzione di dimora e di difesa. Accanto ad esso sorge il castello Alfonsino Aragonese, una vera e propria reggia edificata da Carlo I, nel Quattrocento, per sé e per la sua famiglia. In seguito alla costruzione della nuova residenza il vecchio Castello Angioino si trasforma in una semplice fortezza destinata quasi esclusivamente a caserma e deposito di armi. Dalla fine del 1700, poi, sotto la dinastia borbonica, una parte del castello è adibita a Bagno penale civile ed in seguito a reclusorio militare. La funzione carceraria termina nel 1990. Il Castello si presenta come una fortezza di particolare imponenza, composta da corpi di fabbrica seriali dislocati intorno a tre cortili, l’unica emergenza è rappresentata dall’antica chiesa dei SS. Teodoro e Martino. Naturalmente, in ragione della destinazione d’uso gli elementi di finitura (pavimenti, rivestimenti, infissi, etc.) non sono di particolare pregio, tuttavia essi meritano di essere conservati come testimonianza di antiche tecniche costruttive. Molte trasformazioni – attuate, soprattutto in tempi recenti, per motivi prettamente utilitaristici– sono state condotte senza alcun rispetto per la preesistenza. La mancanza di attenzione per i caratteri del monumento, unita ad un periodo di abbandono durato per più di dieci anni, sono le principali cause dello stato di forte degrado che caratterizza oggi il manufatto. L'autrice ha lavorato ai progetti preliminare, esecutivo e definitivo; ha prodotto le tre relazioni tecniche e ha curato l'elaborazione delle tavole. Il progetto preliminare riguarda il restauro dei fronti interni ed esterni; delle celle borboniche con letti di pietra; delle pavimentazioni; degli elementi di finitura diversi (infissi e inferriate) e degli apparati decorativi. I progetti definitivo ed esecutivo riguardano il cortile d’ingresso (i fronti e le pavimentazioni); le celle borboniche con letti di pietra; l’altare, la balaustra e i dipinti murali della chiesa dei SS. Teodoro e Martino

Castello Angioino di Gaeta. Restauro dei fronti, delle pavimentazioni e degli apparati decorativi / Accorsi, MARIA LETIZIA. - (2006).

Castello Angioino di Gaeta. Restauro dei fronti, delle pavimentazioni e degli apparati decorativi

ACCORSI, MARIA LETIZIA
2006

Abstract

Il Castello Angioino di Gaeta è un complesso fortificato che ancora oggi ricalca la struttura del forte costruito da Carlo I d’Angiò, nel 1279, con la duplice funzione di dimora e di difesa. Accanto ad esso sorge il castello Alfonsino Aragonese, una vera e propria reggia edificata da Carlo I, nel Quattrocento, per sé e per la sua famiglia. In seguito alla costruzione della nuova residenza il vecchio Castello Angioino si trasforma in una semplice fortezza destinata quasi esclusivamente a caserma e deposito di armi. Dalla fine del 1700, poi, sotto la dinastia borbonica, una parte del castello è adibita a Bagno penale civile ed in seguito a reclusorio militare. La funzione carceraria termina nel 1990. Il Castello si presenta come una fortezza di particolare imponenza, composta da corpi di fabbrica seriali dislocati intorno a tre cortili, l’unica emergenza è rappresentata dall’antica chiesa dei SS. Teodoro e Martino. Naturalmente, in ragione della destinazione d’uso gli elementi di finitura (pavimenti, rivestimenti, infissi, etc.) non sono di particolare pregio, tuttavia essi meritano di essere conservati come testimonianza di antiche tecniche costruttive. Molte trasformazioni – attuate, soprattutto in tempi recenti, per motivi prettamente utilitaristici– sono state condotte senza alcun rispetto per la preesistenza. La mancanza di attenzione per i caratteri del monumento, unita ad un periodo di abbandono durato per più di dieci anni, sono le principali cause dello stato di forte degrado che caratterizza oggi il manufatto. L'autrice ha lavorato ai progetti preliminare, esecutivo e definitivo; ha prodotto le tre relazioni tecniche e ha curato l'elaborazione delle tavole. Il progetto preliminare riguarda il restauro dei fronti interni ed esterni; delle celle borboniche con letti di pietra; delle pavimentazioni; degli elementi di finitura diversi (infissi e inferriate) e degli apparati decorativi. I progetti definitivo ed esecutivo riguardano il cortile d’ingresso (i fronti e le pavimentazioni); le celle borboniche con letti di pietra; l’altare, la balaustra e i dipinti murali della chiesa dei SS. Teodoro e Martino
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