Un testo volutamente succinto, per presentare un’inedita accezione dell’espressione latina “ars topiaria” come arte della ricostruzione, nei grandi parchi ellenistici o nelle ville romane, di siti reali trasfigurati in luoghi deputati (τόποι) dalla letteratura o dalla filosofia. Su questa base trovano nuove letture le installazioni di Tiberio (Sperlonga, le dodici ville di Capri), di Nerone (la Domus Aurea come ottava meraviglia del mondo e contenitore delle altre sette), di Domiziano e di Adriano (non a caso Elio Sparziano riferisce il desiderio di Adriano di ricreare nella villa tiburtina i luoghi più significativi visitati nei suoi viaggi). Si sottolinea inoltre il ruolo dell’architetto (come Severo e Celere, magistri ac machinatores per Nerone) nella progettazione del paesaggio artificioso.
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Titolo: | Ars Topiaria. Architetture e sculture vegetali nel giardino occidentale dall’antichità a oggi |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2004 |
Handle: | http://hdl.handle.net/11573/420076 |
ISBN: | 8884091144 |
Appartiene alla tipologia: | 02a Capitolo o Articolo |