Nella progettazione della ferrovia del Parco Nazionale del Vesuvio si è scelto di favorire il processo di rinaturalizzazione, assimilando il tratto di ferrovia dismesso alle reti culturali e ambientali presenti sul territorio, e proponendo, attraverso un lento incedere degli interventi, un percorso di riflessione. In questa prospettiva, il parco non esaurisce la sua funzione di introduzione ad attività museali, ricettive, ricreative e di servizio, ma diventa porta di accesso alla conoscenza dei beni ambientali e culturali del luogo. La risalita meccanica verso il Vesuvio diventa dunque un’infrastruttura che guarda all’ambiente, un artificio che si coniuga con la natura, un luogo di educazione ambientale, di conoscenza della memoria storica dei siti ed anche un luogo di sperimentazione e innovazione, grazie alla disseminazione, lungo il percorso, di interventi di artisti contemporanei. L’area è caratterizzata dalla successione di paesaggi naturali ed antropizzati particolarmente diversificati e l’architettura delle stazioni e delle fermate è pensata per generare un percorso narrativo ed emozionale in grado di creare nuove relazioni morfologiche, ecologiche e funzionali. Il percorso ferrato diventa flusso energetico, magma, fluido che scorrendo trasforma la semplice percorrenza in esperienza percettiva ricca e stimolante.
Progettazione della ferrovia del Parco Nazionale del Vesuvio a Napoli / Salimei, Guendalina. - (2009).
Progettazione della ferrovia del Parco Nazionale del Vesuvio a Napoli
SALIMEI, Guendalina
2009
Abstract
Nella progettazione della ferrovia del Parco Nazionale del Vesuvio si è scelto di favorire il processo di rinaturalizzazione, assimilando il tratto di ferrovia dismesso alle reti culturali e ambientali presenti sul territorio, e proponendo, attraverso un lento incedere degli interventi, un percorso di riflessione. In questa prospettiva, il parco non esaurisce la sua funzione di introduzione ad attività museali, ricettive, ricreative e di servizio, ma diventa porta di accesso alla conoscenza dei beni ambientali e culturali del luogo. La risalita meccanica verso il Vesuvio diventa dunque un’infrastruttura che guarda all’ambiente, un artificio che si coniuga con la natura, un luogo di educazione ambientale, di conoscenza della memoria storica dei siti ed anche un luogo di sperimentazione e innovazione, grazie alla disseminazione, lungo il percorso, di interventi di artisti contemporanei. L’area è caratterizzata dalla successione di paesaggi naturali ed antropizzati particolarmente diversificati e l’architettura delle stazioni e delle fermate è pensata per generare un percorso narrativo ed emozionale in grado di creare nuove relazioni morfologiche, ecologiche e funzionali. Il percorso ferrato diventa flusso energetico, magma, fluido che scorrendo trasforma la semplice percorrenza in esperienza percettiva ricca e stimolante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.