Il contributo in oggetto è contenuto nel capitolo E ("Orientamenti progettuali”) del volume “Il teatro romano di Teramo. Ricerche e proposte per la valorizzazione”. Il vuoto urbano determinatosi intorno ai resti del Teatro possiede la potenzialità di piazza cittadina, a condizione che si affronti la riqualificazione e il rimodellamento rispondenti a odierne esigenze identitarie e di funzionalità. Un’evoluzione significativa, in controtendenza, dello stato di fatto può ottenersi secondo alcune modalità ormai storicamente tipizzate: sottrazione o aggiunta di volumi, creazione o eliminazione di strade o percorsi privi di rilevanza storica, formalizzazione mediante la cura epidermica di fronti e pavimentazioni, inserimento di episodi architettonici che costituiscano forma e ricchezza dello spazio. La strategia di analisi si è concretizzata nella predisposizione di scenari progettuali ritenuti compatibili, date le condizioni del sito. In particolare nel volume sono state delineate possibili soluzioni alle criticità. La prima soluzione (“Sistemazione dei resti del Teatro”, paragrafo 1 del capitolo E, pp. 56-57) è stata curata dalla scrivente sulla base di quanto emerso dallo studio storico-architettonico e urbanistico da lei svolto preliminarmente. Si tratta di una proposta di interventi conservativi e integrativi, atti a migliorare la generale comprensione del monumento in vista dell’apertura al pubblico e dell’inserimento in itinerari culturali cittadini. La sistemazione dei resti del Teatro è un passaggio necessario nel graduale processo di recupero del monumento e dell’area nella quale è situato; essa prevede opere mirate alla valorizzazione dei resti archeologici e alla loro protezione, accogliendo e integrando con nuovi suggerimenti quanto previsto dal progetto conservativo della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, in corso di realizzazione. Con l’intervento integrativo qui proposto come architetto-storico dell'architettura, s’intende restituire una misurata organicità di lettura alle testimonianze archeologiche residue, oggi smembrate, preservandole al contempo dal degrado. La proposta è stata definita in base ai seguenti obiettivi: a) completamento di saggi esplorativi ed esecuzione di opere di liberazione localizzate; b) valorizzazione dei resti archeologici mediante parziali e motivate riproposizioni di volumetrie filologicamente accertate e con reintegrazione di parti essenziali alla protezione dei resti; c) studio ed eventuale ricomposizione di materiale erratico; d) realizzazione di adeguate pavimentazioni-parterre che evidenzino l’antico impianto planimetrico; e) risoluzione di problematiche statiche ad integrazione delle opere in esecuzione. La soluzione per la “sistemazione dei resti del Teatro” si aggiunge e completa tutti gli altri scenari progettuali ipotizzati nel volume, poiché costituisce l’indispensabile presupposto per la tutela del monumento e per la sua riqualificazione insieme allo spazio urbano circostante. Nella successiva scheda della scrivente (“Interventi integrativi”, scheda 12 del capitolo E, p. 58) sono scelti esempi diversi di reintegrazioni architettoniche effettuate su resti di teatri e anfiteatri romani, utili ad elaborare la soluzione più idonea al caso teremano.

Sistemazione dei resti del teatro. Interventi integrativi / Mannino, Natalina. - STAMPA. - (2012), pp. 56-58.

Sistemazione dei resti del teatro. Interventi integrativi.

MANNINO, Natalina
2012

Abstract

Il contributo in oggetto è contenuto nel capitolo E ("Orientamenti progettuali”) del volume “Il teatro romano di Teramo. Ricerche e proposte per la valorizzazione”. Il vuoto urbano determinatosi intorno ai resti del Teatro possiede la potenzialità di piazza cittadina, a condizione che si affronti la riqualificazione e il rimodellamento rispondenti a odierne esigenze identitarie e di funzionalità. Un’evoluzione significativa, in controtendenza, dello stato di fatto può ottenersi secondo alcune modalità ormai storicamente tipizzate: sottrazione o aggiunta di volumi, creazione o eliminazione di strade o percorsi privi di rilevanza storica, formalizzazione mediante la cura epidermica di fronti e pavimentazioni, inserimento di episodi architettonici che costituiscano forma e ricchezza dello spazio. La strategia di analisi si è concretizzata nella predisposizione di scenari progettuali ritenuti compatibili, date le condizioni del sito. In particolare nel volume sono state delineate possibili soluzioni alle criticità. La prima soluzione (“Sistemazione dei resti del Teatro”, paragrafo 1 del capitolo E, pp. 56-57) è stata curata dalla scrivente sulla base di quanto emerso dallo studio storico-architettonico e urbanistico da lei svolto preliminarmente. Si tratta di una proposta di interventi conservativi e integrativi, atti a migliorare la generale comprensione del monumento in vista dell’apertura al pubblico e dell’inserimento in itinerari culturali cittadini. La sistemazione dei resti del Teatro è un passaggio necessario nel graduale processo di recupero del monumento e dell’area nella quale è situato; essa prevede opere mirate alla valorizzazione dei resti archeologici e alla loro protezione, accogliendo e integrando con nuovi suggerimenti quanto previsto dal progetto conservativo della Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, in corso di realizzazione. Con l’intervento integrativo qui proposto come architetto-storico dell'architettura, s’intende restituire una misurata organicità di lettura alle testimonianze archeologiche residue, oggi smembrate, preservandole al contempo dal degrado. La proposta è stata definita in base ai seguenti obiettivi: a) completamento di saggi esplorativi ed esecuzione di opere di liberazione localizzate; b) valorizzazione dei resti archeologici mediante parziali e motivate riproposizioni di volumetrie filologicamente accertate e con reintegrazione di parti essenziali alla protezione dei resti; c) studio ed eventuale ricomposizione di materiale erratico; d) realizzazione di adeguate pavimentazioni-parterre che evidenzino l’antico impianto planimetrico; e) risoluzione di problematiche statiche ad integrazione delle opere in esecuzione. La soluzione per la “sistemazione dei resti del Teatro” si aggiunge e completa tutti gli altri scenari progettuali ipotizzati nel volume, poiché costituisce l’indispensabile presupposto per la tutela del monumento e per la sua riqualificazione insieme allo spazio urbano circostante. Nella successiva scheda della scrivente (“Interventi integrativi”, scheda 12 del capitolo E, p. 58) sono scelti esempi diversi di reintegrazioni architettoniche effettuate su resti di teatri e anfiteatri romani, utili ad elaborare la soluzione più idonea al caso teremano.
2012
Il Teatro romano di Teramo. Ricerche e proposte per la valorizzazione
9788863210323
Storia dell’architettura; archeologia; Italia; Abruzzo; Teramo; Teatro romano; resti archeologici; valorizzazione; restauro conservativo; Gubbio; Padova; Urbisaglia; Roma; Colosseo; sistema’misto’ di sostegno; setti radiali; cavea; maeniana; scena; frons scaenae; frontescena; pulpitum; gradinate; orchestra; volta rampante; cuneo; ambulacro; scale; aditus; Valva Regia; chiesa di S. Bartolomeo; palazzo Salvoni; palazzo Adamoli; palazzo Massignani; gessoclastiti; restauro archeologico; restauro di liberazione; recupero; studio di fattibilità; siti archeologici urbani; aree archeologiche centrali; stratificazioni storiche; preesistenze storiche; città storica; restauro urbano
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Sistemazione dei resti del teatro. Interventi integrativi / Mannino, Natalina. - STAMPA. - (2012), pp. 56-58.
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