La comprensione dell’evoluzione e della variabilità delle produzioni distrettuali a vocazione endogena, da alcuni anni procede nella direzione di osservarne le potenzialità presenti nell’ambito culturaleturistico, riconoscendo nel termine turistico il profilo produttivo per merci e servizi ricondotti ad una industrializzazione culturale. Questo raggruppamento culturale-imprenditoriale fondato sulla promozione, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali 1 è, seppure in fase di determinazione nei suoi confini sistemici, nel merito della fisionomia dei prodotti commerciabili e sui ruoli e le preferenze dei suoi consumatori, per molti settori economici una considerevole risorsa in grado di sostenere azioni di sviluppo locale coerenti con i patrimoni localmente presenti in Italia ed in particolar modo nel suo mezzogiorno. Un restante aspetto che centra l’attualità di uno sviluppo a rete e consortile dei beni culturali ed ambientali “appartiene al cambiamento organico che negli ultimi anni è intercorso nelle modalità di fruizione degli stessi, incentrate soprattutto su contenuti di ‘esperienza emotiva’, suggerita da una utenza inedita, ampliata, culturalmente aggiornata e consapevole del proprio ruolo in un contesto turistico-economico connesso alle risorse e agli interessi provenienti dal tempo libero. La maggiore disponibilità di tempo libero, e di ingenti economie da investire nel consumo di beni immateriali, prelude a nuovi modelli comportamentali, in senso qualitativo e quantitativo, che impongono richieste più esigenti di prodotti e servizi. Richieste che sono inoltre l’indice di una maggiore propensione contemporanea del godimento delle opere d’arte, degli ambienti naturali, delle testimonianze della storia” 2.
I distretti culturali turistici: le relazioni con il progetto di design / Cristallo, Vincenzo. - STAMPA. - (2006), pp. 33-40.
I distretti culturali turistici: le relazioni con il progetto di design
CRISTALLO, VINCENZO
2006
Abstract
La comprensione dell’evoluzione e della variabilità delle produzioni distrettuali a vocazione endogena, da alcuni anni procede nella direzione di osservarne le potenzialità presenti nell’ambito culturaleturistico, riconoscendo nel termine turistico il profilo produttivo per merci e servizi ricondotti ad una industrializzazione culturale. Questo raggruppamento culturale-imprenditoriale fondato sulla promozione, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali 1 è, seppure in fase di determinazione nei suoi confini sistemici, nel merito della fisionomia dei prodotti commerciabili e sui ruoli e le preferenze dei suoi consumatori, per molti settori economici una considerevole risorsa in grado di sostenere azioni di sviluppo locale coerenti con i patrimoni localmente presenti in Italia ed in particolar modo nel suo mezzogiorno. Un restante aspetto che centra l’attualità di uno sviluppo a rete e consortile dei beni culturali ed ambientali “appartiene al cambiamento organico che negli ultimi anni è intercorso nelle modalità di fruizione degli stessi, incentrate soprattutto su contenuti di ‘esperienza emotiva’, suggerita da una utenza inedita, ampliata, culturalmente aggiornata e consapevole del proprio ruolo in un contesto turistico-economico connesso alle risorse e agli interessi provenienti dal tempo libero. La maggiore disponibilità di tempo libero, e di ingenti economie da investire nel consumo di beni immateriali, prelude a nuovi modelli comportamentali, in senso qualitativo e quantitativo, che impongono richieste più esigenti di prodotti e servizi. Richieste che sono inoltre l’indice di una maggiore propensione contemporanea del godimento delle opere d’arte, degli ambienti naturali, delle testimonianze della storia” 2.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.