Oggetti di uso quotidiano degli anni ’50 - ‘70 in materiali plastici, accompagnati da pubblicità, foto e filmati dell’epoca. Pezzi di famosi designer e di progettisti anonimi in grado di restituire una panoramica sulle origini del design Made in Italy e sui cambiamenti dell’estetica domestica avvenuti in quegli anni. All’inizio degli anni ‘50 cominciò in Italia la diffusione di oggetti realizzati in plastica, non più ad imitazione di materiali “nobili” (tartaruga, avorio, madreperla), ma con una nuova identità: colorata, leggera, invasiva, povera, infrangibile, dozzinale o raffinata. In un’epoca di grandi aspettative, veicolavano la nascente idea di benessere e una cultura della modernità domestica sconosciuta nel nostro Paese. Nel bene e nel male, tra l’utile e il futile, le plastiche assecondavano l’evoluzione dei nuovi consumi – favoriti dalle migliorate condizioni economiche, sollecitati dalla réclame e dalla nascente televisione - modificando gli ambienti domestici, cambiando i gesti e i suoni della quotidianità. I pezzi esposti costituiscono un percorso tra piccoli oggetti domestici progettati dai maestri del design - da Marco Zanuso ai fratelli Castiglioni, da Ettore Sottsass a Enzo Mari, Joe Colombo, Mario Bellini, Marcello Nizzoli… - e pezzi di design anonimo, sempre visti nelle case ma mai considerati, testimoni della cultura materiale italiana. Oggetti rari dalle linee raffinate, o più comuni, legati dalla capacità dei progettisti di realizzare, attraverso un buon disegno, artefatti originali ed espressivi in grado di sfruttare le caratteristiche prestazionali dei nuovi materiali. Si tratta di oggetti realizzati con diversi tipi di polimeri - non solo polipropilene isotattico da cui la mostra trae il nome - in un arco temporale compreso tra i primi anni ’50 e la metà degli anni ’70. I pezzi non sono ordinati cronologicamente ma liberamente accostati secondo macro categorie merceologiche dai labili confini - stoviglie, utensili domestici, giochi e accessori, radio e sveglie, apparecchi illuminanti - nelle quali convivono oggetti frutto delle iniziali sperimentazioni, delle compiute suggestioni formali degli anni ’60, e pezzi realizzati nel decennio successivo, segnato dal ripensamento dell’impiego dei materiali plastici conseguente alla prima crisi energetica. Un “volo d’uccello” sulla produzione degli oggetti d’uso del nostro passato recente, caratterizzata dall’ingegno e dalla sperimentazione, base dell’Italian Style che proprio in quegli anni ha avuto origine. Una sezione della mostra è dedicata alle pubblicità dell'epoca, le "réclame" che accompagnavano i prodotti e che restituiscono uno spaccato significativo della società di quegli anni. Accanto agli oggetti esposti pannelli esplicativi raccontano la nascita del polipropilene isotattico, le caratteristiche, le ricadute progettuali, l'assegnazione del Premio Nobel a Giulio Natta, il suo scopritore. E MO’ e MO’-MOPLEN. Plastics Design in Italy’s Boom Years Cecilia Cecchini – Curator Wares made of plastic materials from the 50’s and 70’s, along with ads, pictures and vintage film footage. A cross section display of creations by both celebrated and unknown designers to instance the origins of Made in Italy brand design and the evolution of household esthetics occurred in those years.

E Mo'... Moplen. Il design delle plastiche negli anni del boom / Cecchini, Cecilia. - (2006).

E Mo'... Moplen. Il design delle plastiche negli anni del boom

CECCHINI, Cecilia
2006

Abstract

Oggetti di uso quotidiano degli anni ’50 - ‘70 in materiali plastici, accompagnati da pubblicità, foto e filmati dell’epoca. Pezzi di famosi designer e di progettisti anonimi in grado di restituire una panoramica sulle origini del design Made in Italy e sui cambiamenti dell’estetica domestica avvenuti in quegli anni. All’inizio degli anni ‘50 cominciò in Italia la diffusione di oggetti realizzati in plastica, non più ad imitazione di materiali “nobili” (tartaruga, avorio, madreperla), ma con una nuova identità: colorata, leggera, invasiva, povera, infrangibile, dozzinale o raffinata. In un’epoca di grandi aspettative, veicolavano la nascente idea di benessere e una cultura della modernità domestica sconosciuta nel nostro Paese. Nel bene e nel male, tra l’utile e il futile, le plastiche assecondavano l’evoluzione dei nuovi consumi – favoriti dalle migliorate condizioni economiche, sollecitati dalla réclame e dalla nascente televisione - modificando gli ambienti domestici, cambiando i gesti e i suoni della quotidianità. I pezzi esposti costituiscono un percorso tra piccoli oggetti domestici progettati dai maestri del design - da Marco Zanuso ai fratelli Castiglioni, da Ettore Sottsass a Enzo Mari, Joe Colombo, Mario Bellini, Marcello Nizzoli… - e pezzi di design anonimo, sempre visti nelle case ma mai considerati, testimoni della cultura materiale italiana. Oggetti rari dalle linee raffinate, o più comuni, legati dalla capacità dei progettisti di realizzare, attraverso un buon disegno, artefatti originali ed espressivi in grado di sfruttare le caratteristiche prestazionali dei nuovi materiali. Si tratta di oggetti realizzati con diversi tipi di polimeri - non solo polipropilene isotattico da cui la mostra trae il nome - in un arco temporale compreso tra i primi anni ’50 e la metà degli anni ’70. I pezzi non sono ordinati cronologicamente ma liberamente accostati secondo macro categorie merceologiche dai labili confini - stoviglie, utensili domestici, giochi e accessori, radio e sveglie, apparecchi illuminanti - nelle quali convivono oggetti frutto delle iniziali sperimentazioni, delle compiute suggestioni formali degli anni ’60, e pezzi realizzati nel decennio successivo, segnato dal ripensamento dell’impiego dei materiali plastici conseguente alla prima crisi energetica. Un “volo d’uccello” sulla produzione degli oggetti d’uso del nostro passato recente, caratterizzata dall’ingegno e dalla sperimentazione, base dell’Italian Style che proprio in quegli anni ha avuto origine. Una sezione della mostra è dedicata alle pubblicità dell'epoca, le "réclame" che accompagnavano i prodotti e che restituiscono uno spaccato significativo della società di quegli anni. Accanto agli oggetti esposti pannelli esplicativi raccontano la nascita del polipropilene isotattico, le caratteristiche, le ricadute progettuali, l'assegnazione del Premio Nobel a Giulio Natta, il suo scopritore. E MO’ e MO’-MOPLEN. Plastics Design in Italy’s Boom Years Cecilia Cecchini – Curator Wares made of plastic materials from the 50’s and 70’s, along with ads, pictures and vintage film footage. A cross section display of creations by both celebrated and unknown designers to instance the origins of Made in Italy brand design and the evolution of household esthetics occurred in those years.
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