From 11 September 2001 onwards, the imagery of catastrophe is poured directly from the everyday to the scene on TV, radio, web, etc.. Tsunamis, earthquakes, avalanches, hurricanes and floods bounce without filters symbolic of the realities of the screens, and these fall on their life by multiplying the load of fear and anxiety. But, unlike the risk of terrorism, as in the case of the attack on the Twin Towers, it can be exorcised with the performance of power and metabolized through public performances, anxieties for the fury of nature is not easily erased and leave in people a feeling of insecurity and widespread set of fatalistic helplessness. This book, the result of a collective reflection and interdisciplinary, explores the role of the media in the dynamics that trigger fear, and questions about what communication strategies you can implement to transform a catastrophic scenario hard, which terrifies and paralyzes, in a representation of nature that points to the sustainability and calls into question the responsibility of the individual. To experience the environment or as a miracle or as a trauma but as a common good, to grow individually and all together. . They have contributed to this book: Romana went, Scarlett Basile, David Borrelli, Donatella Capaldi, Francesca Comunello, Ida Cortoni, Antonio Di Stefano Martina Ferrucci, Florence Gamba, Laura Gherlone, Silvia Leonzi, Federico Di Trocchio, Emiliano Ilardi, Ivetta Ivaldi, Amber Malagola, Claudio Marciano, Anna Rosa Montani, Maria Giovanna Onorati, Julia Ovarelli, Carmine Piscopo, Annalaura Ruffolo, Sarah Siciliano, Alexander Tired, Fabio Tarzia, Star Teodonio.

Dall'11 settembre del 2001 in poi, l'immaginario della catastrofe si riversa in diretta dalla vita quotidiana alla scena televisiva, radiofonica, web, etc. Tsunami, terremoti, valanghe, uragani e alluvioni rimbalzano senza filtri simbolici dalla realtà agli schermi, e da questi precipitano sulla vita moltiplicando il loro carico di paure e inquietudine. Ma, a differenza del rischio terrorismo che, come nel caso dell’attentato alle Twin Towers, può essere esorcizzato con l’esibizione del potere e metabolizzato attraverso le rappresentazioni pubbliche, le ansie per la furia della natura non si cancellano facilmente e lasciano nella gente una sensazione di insicurezza diffusa e insieme di fatalistica impotenza. Questo libro, frutto di una riflessione collettiva e interdisciplinare, indaga sul ruolo dei media nelle dinamiche che scatenano la paura, e si interroga su quali strategie comunicative si possono mettere in campo per trasformare uno scenario catastrofico hard, che atterrisce e paralizza, in una rappresentazione della natura che punta alla sostenibilità e chiama in causa la responsabilità dei singoli. Per vivere l’ambiente né come miracolo né come trauma ma come bene comune, da coltivare individualmente e tutti insieme. . Hanno contribuito a questo libro: Romana Andò, Rossella Basile, Davide Borrelli, Donatella Capaldi, Francesca Comunello, Ida Cortoni, Antonio Di Stefano, Martina Ferrucci, Fiorenza Gamba, Laura Gherlone, Silvia Leonzi, Federico Di Trocchio, Emiliano Ilardi, Ivetta Ivaldi, Ambra Malagola, Claudio Marciano, Anna Rosa Montani, Maria Giovanna Onorati, Giulia Ovarelli, Carmine Piscopo, Annalaura Ruffolo, Sarah Siciliano, Alessandro Stanchi, Fabio Tarzia, Stella Teodonio.

L'onda anomala dei media. Il rischio ambientale tra realtà e rappresentazione / Gavrila, Mihaela. - STAMPA. - (2012), pp. 5-336.

L'onda anomala dei media. Il rischio ambientale tra realtà e rappresentazione

GAVRILA, Mihaela
2012

Abstract

From 11 September 2001 onwards, the imagery of catastrophe is poured directly from the everyday to the scene on TV, radio, web, etc.. Tsunamis, earthquakes, avalanches, hurricanes and floods bounce without filters symbolic of the realities of the screens, and these fall on their life by multiplying the load of fear and anxiety. But, unlike the risk of terrorism, as in the case of the attack on the Twin Towers, it can be exorcised with the performance of power and metabolized through public performances, anxieties for the fury of nature is not easily erased and leave in people a feeling of insecurity and widespread set of fatalistic helplessness. This book, the result of a collective reflection and interdisciplinary, explores the role of the media in the dynamics that trigger fear, and questions about what communication strategies you can implement to transform a catastrophic scenario hard, which terrifies and paralyzes, in a representation of nature that points to the sustainability and calls into question the responsibility of the individual. To experience the environment or as a miracle or as a trauma but as a common good, to grow individually and all together. . They have contributed to this book: Romana went, Scarlett Basile, David Borrelli, Donatella Capaldi, Francesca Comunello, Ida Cortoni, Antonio Di Stefano Martina Ferrucci, Florence Gamba, Laura Gherlone, Silvia Leonzi, Federico Di Trocchio, Emiliano Ilardi, Ivetta Ivaldi, Amber Malagola, Claudio Marciano, Anna Rosa Montani, Maria Giovanna Onorati, Julia Ovarelli, Carmine Piscopo, Annalaura Ruffolo, Sarah Siciliano, Alexander Tired, Fabio Tarzia, Star Teodonio.
2012
Dall'11 settembre del 2001 in poi, l'immaginario della catastrofe si riversa in diretta dalla vita quotidiana alla scena televisiva, radiofonica, web, etc. Tsunami, terremoti, valanghe, uragani e alluvioni rimbalzano senza filtri simbolici dalla realtà agli schermi, e da questi precipitano sulla vita moltiplicando il loro carico di paure e inquietudine. Ma, a differenza del rischio terrorismo che, come nel caso dell’attentato alle Twin Towers, può essere esorcizzato con l’esibizione del potere e metabolizzato attraverso le rappresentazioni pubbliche, le ansie per la furia della natura non si cancellano facilmente e lasciano nella gente una sensazione di insicurezza diffusa e insieme di fatalistica impotenza. Questo libro, frutto di una riflessione collettiva e interdisciplinare, indaga sul ruolo dei media nelle dinamiche che scatenano la paura, e si interroga su quali strategie comunicative si possono mettere in campo per trasformare uno scenario catastrofico hard, che atterrisce e paralizza, in una rappresentazione della natura che punta alla sostenibilità e chiama in causa la responsabilità dei singoli. Per vivere l’ambiente né come miracolo né come trauma ma come bene comune, da coltivare individualmente e tutti insieme. . Hanno contribuito a questo libro: Romana Andò, Rossella Basile, Davide Borrelli, Donatella Capaldi, Francesca Comunello, Ida Cortoni, Antonio Di Stefano, Martina Ferrucci, Fiorenza Gamba, Laura Gherlone, Silvia Leonzi, Federico Di Trocchio, Emiliano Ilardi, Ivetta Ivaldi, Ambra Malagola, Claudio Marciano, Anna Rosa Montani, Maria Giovanna Onorati, Giulia Ovarelli, Carmine Piscopo, Annalaura Ruffolo, Sarah Siciliano, Alessandro Stanchi, Fabio Tarzia, Stella Teodonio.
catastrofe; rischio ambientale; educazione; rete; civic engagement; politiche pubbliche; media
Gavrila, Mihaela
06 Curatela::06a Curatela
L'onda anomala dei media. Il rischio ambientale tra realtà e rappresentazione / Gavrila, Mihaela. - STAMPA. - (2012), pp. 5-336.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/411104
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