PROGETTO URBANO ARCHITETTONICO. L’area scelta per la collocazione del Museo Ebraico, al margine sudoccidentale del centro storico di Ferrara, pone ai progettisti un serie di questioni di non facile soluzione. Si tratta infatti di un sito sovraccarico di preesistenze e relazioni, all’interno delle quali il progetto deve muoversi con circospezione e accuratezza. Allo stesso tempo il progetto deve affermare l’identità autonoma e la visibilità di una nuova istituzione particolarmente importante, che trova radici vitali sparse nel tessuto e nella storia della città di Ferrara ma non certo nell’area specificamente scelta. Il complesso del museo deve relazionarsi ai percorsi interni del centro storico e alla circolazione che ne avvolge il bordo, deve tenere conto di preesistenze rilevanti e di altre meno rilevanti eppure considerate da conservare nel bando, deve assicurare accessibilità e natura pubblica a un lotto finora segnato da un destino di ovvia inaccessibilità e deve allo stesso tempo riconoscere al percorso museale del MEIS l’aura e la separatezza che merita, in relazione all’importanza delle mille storie collettive e delle mille vicende personali che custodisce. Il progetto non sarà quindi altro che un dispositivo di gestione accurata e fluida della tensione e delle contraddizioni che si sviluppano tra sito e programma del concorso, al fine di assicurare ai visitatori del museo una serie di spazi intensi e carichi di contenuti e alla città uno spazio pubblico accessibile e vivace, dove sarà possibile entrare in relazione con la cultura ebraica ma anche godere semplicemente della riqualificazione di uno spazio finora “invisibile”
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Nome del progetto: | Concorso internazionale di progettazione per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) a Ferrara | |
Data di pubblicazione: | 2010 | |
Autore/i del progetto: | ||
Breve descrizione del progetto: | PROGETTO URBANO ARCHITETTONICO. L’area scelta per la collocazione del Museo Ebraico, al margine sudoccidentale del centro storico di Ferrara, pone ai progettisti un serie di questioni di non facile soluzione. Si tratta infatti di un sito sovraccarico di preesistenze e relazioni, all’interno delle quali il progetto deve muoversi con circospezione e accuratezza. Allo stesso tempo il progetto deve affermare l’identità autonoma e la visibilità di una nuova istituzione particolarmente importante, che trova radici vitali sparse nel tessuto e nella storia della città di Ferrara ma non certo nell’area specificamente scelta. Il complesso del museo deve relazionarsi ai percorsi interni del centro storico e alla circolazione che ne avvolge il bordo, deve tenere conto di preesistenze rilevanti e di altre meno rilevanti eppure considerate da conservare nel bando, deve assicurare accessibilità e natura pubblica a un lotto finora segnato da un destino di ovvia inaccessibilità e deve allo stesso tempo riconoscere al percorso museale del MEIS l’aura e la separatezza che merita, in relazione all’importanza delle mille storie collettive e delle mille vicende personali che custodisce. Il progetto non sarà quindi altro che un dispositivo di gestione accurata e fluida della tensione e delle contraddizioni che si sviluppano tra sito e programma del concorso, al fine di assicurare ai visitatori del museo una serie di spazi intensi e carichi di contenuti e alla città uno spazio pubblico accessibile e vivace, dove sarà possibile entrare in relazione con la cultura ebraica ma anche godere semplicemente della riqualificazione di uno spazio finora “invisibile” | |
Appartiene alla tipologia: | 10a Progetto di architettura, di restauro, urbano o di paesaggio |