Progetto di concorso per una struttura pubblica polivalente a Roseto degli Abruzzi, Teramo. La convinzione che il progetto di architettura contemporaneo debba porsi principalmente come attività ermeneutica a partire da una specifica condizione spazio-temporale ha costituito la premessa essenziale per la progettazione del complesso polifunzionale nell’area di Villa Clemente a Roseto degli Abruzzi. L’area, situata tra la statale Adriatica e la linea ferroviaria Ancona-Pescara presenta elementi eterogenei che un progetto sensibile non poteva ignorare come, ad esempio, la Villa Clemente, edificio residenziale dei primi del ‘900 e la ricca vegetazione locale con le tipiche palme, integrate nella nuova proposta. Nell’attenta considerazione di queste preesistenze e delle richieste del programma la nuova architettura tesse le trame di un racconto che ricompone tra loro elementi diversi, legati dal sistema dei percorsi e dal segno di una grande copertura. Quest’ultima, un unico piano continuo, raccoglie sotto di sé villa Clemente con le tipiche facciate e la torretta, gli spazi della nuova sala con 600 posti, un ampio foyer e alcune palme che, forandone la superficie, rendono anche il verde pienamente partecipe del nuovo complesso.

Progetto di concorso per una struttura pubblica polivalente a Roseto degli Abruzzi, Teramo / Mandolesi, Domizia; Cinzia, Colaiuta; Laura, Pennella; Flavia, Prisco. - (1997).

Progetto di concorso per una struttura pubblica polivalente a Roseto degli Abruzzi, Teramo

MANDOLESI, Domizia
Primo
Conceptualization
;
1997

Abstract

Progetto di concorso per una struttura pubblica polivalente a Roseto degli Abruzzi, Teramo. La convinzione che il progetto di architettura contemporaneo debba porsi principalmente come attività ermeneutica a partire da una specifica condizione spazio-temporale ha costituito la premessa essenziale per la progettazione del complesso polifunzionale nell’area di Villa Clemente a Roseto degli Abruzzi. L’area, situata tra la statale Adriatica e la linea ferroviaria Ancona-Pescara presenta elementi eterogenei che un progetto sensibile non poteva ignorare come, ad esempio, la Villa Clemente, edificio residenziale dei primi del ‘900 e la ricca vegetazione locale con le tipiche palme, integrate nella nuova proposta. Nell’attenta considerazione di queste preesistenze e delle richieste del programma la nuova architettura tesse le trame di un racconto che ricompone tra loro elementi diversi, legati dal sistema dei percorsi e dal segno di una grande copertura. Quest’ultima, un unico piano continuo, raccoglie sotto di sé villa Clemente con le tipiche facciate e la torretta, gli spazi della nuova sala con 600 posti, un ampio foyer e alcune palme che, forandone la superficie, rendono anche il verde pienamente partecipe del nuovo complesso.
1997
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