“Patrimonio” è parola che, negli anni Ottanta, si è improvvisamente estesa, fino a includere tutto ciò che le nostre società considerano beni di valore, inalienabili e riconducibili ad un’etica della trasmissione alle generazioni future. Una domanda è diventata allora centrale: dove si fermerà questa tesaurizzazione degli oggetti, dei monumenti, dei siti e delle memorie? Molti convegni di esperti hanno considerato con angoscia l’accelerazione di questa conversione patrimoniale di una parte del nostro mondo. Ma questo libro pone altre domande. Anna Iuso ci racconta quattro storie di patrimonio. Al Vittoriale di D’Annunzio, nell’Alberobello dei trulli, nella Firenze inondata nel 1966 e a Pieve Santo Stefano, borgo toscano trasformato in “città del diario”, sono le persone, le loro emozioni, le loro strategie, le loro invenzioni ciò che troviamo al centro dell’analisi. L’antropologa vi decritta il contraddittorio svolgimento delle temporalità, fra il desiderio d’eternità che anima i protagonisti eterogenei di questa patrimonializzazione senza esperti e la trama imprevista degli avvenimenti che si trovano ad affrontare. Fra questi due poli si stabilizzano i discorsi e le pratiche che fanno entrare questa passione nel pensiero e nella vita comune come se, nota Pietro Clemente nella prefazione, la democrazia vi si incarnasse.

Declinare il patrimonio / Iuso, ANNA MARIA. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 1-140.

Declinare il patrimonio

IUSO, ANNA MARIA
2011

Abstract

“Patrimonio” è parola che, negli anni Ottanta, si è improvvisamente estesa, fino a includere tutto ciò che le nostre società considerano beni di valore, inalienabili e riconducibili ad un’etica della trasmissione alle generazioni future. Una domanda è diventata allora centrale: dove si fermerà questa tesaurizzazione degli oggetti, dei monumenti, dei siti e delle memorie? Molti convegni di esperti hanno considerato con angoscia l’accelerazione di questa conversione patrimoniale di una parte del nostro mondo. Ma questo libro pone altre domande. Anna Iuso ci racconta quattro storie di patrimonio. Al Vittoriale di D’Annunzio, nell’Alberobello dei trulli, nella Firenze inondata nel 1966 e a Pieve Santo Stefano, borgo toscano trasformato in “città del diario”, sono le persone, le loro emozioni, le loro strategie, le loro invenzioni ciò che troviamo al centro dell’analisi. L’antropologa vi decritta il contraddittorio svolgimento delle temporalità, fra il desiderio d’eternità che anima i protagonisti eterogenei di questa patrimonializzazione senza esperti e la trama imprevista degli avvenimenti che si trovano ad affrontare. Fra questi due poli si stabilizzano i discorsi e le pratiche che fanno entrare questa passione nel pensiero e nella vita comune come se, nota Pietro Clemente nella prefazione, la democrazia vi si incarnasse.
2011
9788854843257
patrimonio; memoria; patrimonializzazione; unesco
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Declinare il patrimonio / Iuso, ANNA MARIA. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 1-140.
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