Il presente studio analizza le modalità di modifica, tra Otto e Novecento, di due diversi esempi architettonici: una modesta abitazione a schiera inserita nel fitto tessuto urbano del centro storico di Roma e una villa nobiliare seicentesca, situata sulla moderna via Nazionale, la grande arteria di collegamento del centro storico di Roma con la stazione Termini. L’Hotel de la Ville su via Sistina, progetto di József Vágó teso ad ‘aggiornare’ l’edificio preesistente in una nuova destinazione specialistica e in un nuovo prospetto secondo le emergenti idee dell’architettura Secessionista. Villa Aldobrandini secondo un inedito progetto di Marcello Piacentini, che oltre a conservare la villa nobiliare, opera di Lambardi, Carlo Maderno e Giacomo della Porta, prevede anche la definizione di un nuovo edificio destinato ad abitazioni private signorili secondo le esigenze della speculazione edilizia degli anni Trenta del secolo scorso. I due esempi rappresentano modalità operative diverse, l’una tesa a modificare, all’interno di un minuto tessuto edilizio, unità abitative preesistenti e l’altra, invece, a frammentare le aree verdi romane per aggiornare la città alle nuove esigenze moderne e a creare adatte abitazioni per il nuovo ceto sociale.
Edificio in via Sistina e villa Aldobrandini a Roma. Due esempi di trasformazione edilizia / Turco, Maria Grazia. - STAMPA. - (2007), pp. 253-260.
Edificio in via Sistina e villa Aldobrandini a Roma. Due esempi di trasformazione edilizia
TURCO, Maria Grazia
2007
Abstract
Il presente studio analizza le modalità di modifica, tra Otto e Novecento, di due diversi esempi architettonici: una modesta abitazione a schiera inserita nel fitto tessuto urbano del centro storico di Roma e una villa nobiliare seicentesca, situata sulla moderna via Nazionale, la grande arteria di collegamento del centro storico di Roma con la stazione Termini. L’Hotel de la Ville su via Sistina, progetto di József Vágó teso ad ‘aggiornare’ l’edificio preesistente in una nuova destinazione specialistica e in un nuovo prospetto secondo le emergenti idee dell’architettura Secessionista. Villa Aldobrandini secondo un inedito progetto di Marcello Piacentini, che oltre a conservare la villa nobiliare, opera di Lambardi, Carlo Maderno e Giacomo della Porta, prevede anche la definizione di un nuovo edificio destinato ad abitazioni private signorili secondo le esigenze della speculazione edilizia degli anni Trenta del secolo scorso. I due esempi rappresentano modalità operative diverse, l’una tesa a modificare, all’interno di un minuto tessuto edilizio, unità abitative preesistenti e l’altra, invece, a frammentare le aree verdi romane per aggiornare la città alle nuove esigenze moderne e a creare adatte abitazioni per il nuovo ceto sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.